Una giornata di Carnevale in piena regola. Il corso mascherato appena terminato non necessita di tante altre parole. Oggi c'è stato tutto: il sole delle cinque trasformatosi poi in tramonto, la passeggiata a dir poco stracolma, le maschere gioiose e la voglia di stare insieme come se tre ore e mezza potessero durare per sempre.
I grandi carri allegorici tornano in pista per la sfilata in notturna e danno indubbiamente il meglio. Ognuno a suo modo suggestivo, ognuno a suo modo emozionante. Ne è un grande esempio la famiglia Lebigre-Roger: per l'occasione amplia la propria coreografia creando qualcosa di così coinvolgente da far fermare le persone e ballare insieme a loro. Un'energia travolgente, la loro. Un'energia che rispecchia la passione che mettono in ogni piccolo dettaglio. Un grande applauso arriva poi al passaggio di "Olè" da piazza Mazzini.
L'allegoria di Carlo Lombardi - che già di giorno fa la sua figura - sotto il cielo stellato emoziona tutte le duemila persone sedute in tribuna. Vuoi l'alternarsi delle luci colorate di blu e di verde. Vuoi la musica suggestiva a rendere ancor più esplicito il significato dell'opera. Vuoi quel che vuoi, ma ha colpito il cuore dell'intero pubblico. Non solo loro, certo. Come già detto tutti carri hanno dato il massimo. Vedi Alessandro Avanzini. La tigre robotica de "Il grande balzo" questa sera non solo vinceva su Topolino, ma un laser verde e gli occhi illuminati facevano sì che incantasse ogni persona presente in passeggiata. Tra luci e ombre ogni opera ha il suo perché, nessuna esclusa.
Sembra proprio che l'aria di Carnevale cresca giorno dopo giorno. Non dimentichiamo, comunque, il tema di quest'anno: le generazioni. E quale sfilata migliore se non quella che ha visto come ospite d'onore due stelle del cinema e ancor prima mamma e figlia - Amanda e Stefania Sandrelli - per dare voce proprio alle nuove di generazioni. "Ho sette anni e i miei genitori mi portano al Carnevale fin da quando sono nata - racconta una bambina presente al corso - È una festa magnifica e quest'anno i carri mi piacciono tantissimo, emanano allegria molto più dello scorso, soprattutto quello di Fabrizio Galli. Quello è il mio preferito". Tanta felicità, dunque, sui viali a mare. Parola di bambino. Della stessa idea è un giovanotto di ben dieci anni rimasto incantato dalle opere di Luca Bertozzi e della famiglia Lebigre-Roger.
I loro genitori però non sono così d'accordo. O meglio, anche per loro Carnevale rimane significativo, ma col tempo sembra che abbia perso la sua magia: "È l'atmosfera ad essere cambiata. Negli anni è sempre stato più spettacolare e meno coinvolgente - racconta la mamma della bambina di prima - Sono sempre salita sui carri e ho sempre adorato farlo, ma pian piano ho sentito che qualcosa stava cambiando". Non solo il corso in sé: "Vedi le feste rionali - continua - anni fa potevi trovarci addirittura le carrette. Adesso sembra che non si senta più il vero senso della festa. Detto ciò, non potremmo mai rinunciarci".
Le cose cambiano, è vero. Ma se c'è una cosa che probabilmente non subirà mai l'erosione del tempo è l'energia che il Carnevale riesce a trasmettere. Coinvolge e e unisce proprio tutti. Lo dimostrano le presenze e i fatti, ma si può notare anche dai piccoli dettagli nascosti. Pensate, ci sono famiglie che per il mese di febbraio si trasferiscono dalle zone limitrofe alla passeggiata e affittano insieme agli amici appartamenti per ammirare insieme i corsi mascherati. Ecco che il sole lascia il posto alla luna. Le opere allegoriche, stanche e felici, tornano nei loro hangar per un breve riposo prima di tornare a sfilare giovedì prossimo.
Foto Giacomo Mozzi