Riceviamo e pubblichiamo il testo diffuso da Giuseppe Vezzoni, responsabile di Libera Cronaca.
Il 30 giugno 2002, su iniziativa del sindaco pro tempore Gian Piero Lorenzoni si tenne una riunione nel municipio di Stazzema per parlare del testo della lapide che doveva ricordare l'incendio di Farnocchia perpetrato l'8 agosto 1944 dai nazifascisti. Erano presenti il sindaco, il prof. Giovanni Cipollini, Costa Moreno, presidente della sez. Anpi Gino Lombardi di Pietrasanta, il consigliere comunale Claudio Pardini, e il cultore di storia Giuseppe Bertelli, primo firmatario della richiesta di una lapide che ricordasse il devastante evento dell' incendio dell'intero paese di Farnocchia. Benché fossero stati invitati, non parteciparono alla riunione il consigliere di minoranza Paolo Conti né il superstite Ennio Mancini, che nel 2002 era responsabile del Museo della Resistenza. Il testo da scolpire sul marmo, sostenuto complessivamente da 65 firme di abitanti di Farnocchia, era stato messo a conoscenza del sindaco Lorenzoni "brevi manu" nel 1999 e ufficialmente il 21 agosto 2000 . Il contenzioso che per quasi due anni era restato sottotraccia riemerse nella riunione. Una parte dei partecipanti voleva che l'epigrafe riportasse che "l'8 agosto Farnocchia era stata bruciata dai tedeschi" senza specificare il perché: rappresaglia a seguito dell'imboscata partigiana del 31 luglio 1944. Giuseppe Bertelli fece osservare al sindaco che non poteva accettare che la lapide riportasse "mezza verità, omettendone l'altra metà". Poi concluse testualmente: "Se volete farla usando quel testo, io me ne vado e voialtri fate quello che credete". - Dalla memoria debitamente firmata da Giuseppe Bertelli e consegnata allo scrivente - La riunione fu rinviata a data da destinarsi e il sindaco Lorenzoni non l'ha più riconvocata durante il suo terzo e ultimo mandato. Con l'elezione del sindaco Michele Silicani, Giuseppe Bertelli il 6 giugno 2004 - Pro. R 6708 - protocolla il documento accompagnato da una lettera che riassume la storia della richiesta di apporre una lapide che ricordi l'incendio del paese e informa il nuovo sindaco che "la la lapide è già stata fatta da anni a spese di diversi abitanti di Farnocchia, ma da oltre sei anni siamo in attesa del benestare da parte del Comune per la sua collocazione e la scelta del posto dove metterla". Infine conclude: Se fosse possibile risolvere il problema per il giorno 8 agosto 2004 sarebbe una grande festa e per i firmatari della domanda e per Lei personalmente avendo risolto un caso che si trascina da anni, nel giro di un mese" . Non è stato possibile ancora farlo neppure nel giro di 21 anni. L'8 agosto 2005 l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Silicani promuove la prima commemorazione dell'incendio di Farnocchia. Nel 2010, su un documento sempre dell'amministrazione comunale di Stazzema datato 3/8/2010, n. di pro. 7123, esposto nella bacheca del santuario della Madonna del Carmine, informa la popolazione sulla 6ª cerimonia commemorativa in questa maniera: (...) "in occasione del 66° Anniversario dell'incendio che distrusse il paese di Farnocchia ad opera dei nazifascisti che costrinse la popolazione ad evacuare il paese." Insomma, il terribile incendio della frazione fu responsabile dell'abbandono della popolazione nonostante fossero trascorsi 61 anni dal fatto e 6 anni dall'inserimento nel calendario degli eventi commemorativi del Parco nazionale della Pace. La memoria invece del maestro Giuseppe Bertelli, a causa del riscontro fatto sulle vittime di Sant'Anna, sulla ricostruzione della strage e per la richiesta di porre una lapide che riportasse il perché dell'incendio, per ora giace nel limbo delle figure eccellenti di Stazzema. Ma un giorno non potrebbe essere più così. Domani, 8 agosto, sulla piazza della pieve S. Michele Arcangelo, alle ore 17, l'assessore alla cultura Professa Anna Guidi porgerà i saluti dell'amministrazione comunale ai cittadini che saranno presenti all'evento teatrale proposto dalla Bottega del Teatro: "Don Innocenzo Azzeri e l'incendio di Farnocchia. Ricordo dell'incendio di Farnocchia".