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Martedì 20 Maggio 2025
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Scritto da Redazione
A. Versilia
19 Maggio 2025

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STAZZEMA. Il paese di Retignano, unito nel ricordo del loro amato concittadino, Giovanni Verona, ha organizzato prima due collette in suo nome e poi ha acquistato un defibrillatore, grazie anche al contributo della famiglia di Giovanni e allo sponsor di una azienda privata. Presente all'inaugurazione il sindaco di Stazzema Maurizio Verona, che ha ricordato con affetto il compaesano scomparso  il 5 agosto del 2024 all'età di 62 anni.

Il Dae, defibrillatore semi automatico, è stato installato di fianco all'ingresso della sede della Misericordia di Retignano, in via Impero vicino alla piazza centrale del paese. Ed è stato anche segnalato alla centrale dell'azienda sanitaria Toscana, così che anche al centralino del 112 ne possano avere contezza di questo dispositivo in caso di necessità nelle vicinanze. «È una idea che avevamo da due anni e finalmente siamo riusciti a concretizzarla - spiega Massimiliano Bazzichi, presidente della Misericordia di Retignano -. In nome di Giovanni in questi mesi a Retignano sono state organizzate due raccolte fondi benefiche: una su iniziativa del Circolo ricreativo, alla quale abbiamo contribuito condividendo il fine, e il contributo è andato alla Pubblica Assistenza di Stazzema; una su iniziativa nostra e finalizzata proprio all'acquisto di qualcosa che servisse alla comunità e che rimanesse in nome di Giovanni Verona». E la volontà del consiglio direttivo della Misericordia è andata nei confronti di questo dispositivo salva vita. Fondamentale è stata la partecipazione all'acquisto da parte della famiglia di Giovanni, in particolare la nipote Serena Belloni, e dell'azienda Imperial Life che ha contraccambiato con un cospicuo aiuto l'opportunità di farsi pubblicità e presentare i propri prodotti ai residenti della frazione. «Giovanni è stato un personaggio speciale per noi - prosegue Bazzichi -. Era affetto dalla Sindrome di Down ed è sempre stato una figura ben voluta da tutti, come un familiare, qui nel paese dove ha vissuto per 50 anni. Divertenti i suoi giochi di ruolo, quando si fingeva poliziotto e quando l'allenatore Bearzot. Poi  quando morì sua madre e la sorella Giovanni andò a Pietrasanta dal fratello Fabrizio dove ha abitato per altri 10 anni portando anche lì il suo modo di fare scherzoso, puro e gioioso, facendosi apprezzare molto anche dai pietrasantini». Per l'occasione dell'evento inaugurale erano stati esposti quattro pannelli con le foto della comunità e del borgo di Retignano di fine secolo scorso, scattate da Maurizio Gagliardi, fotografo pisano ma "Retignanese" di adozione.

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