Anno XI 
Domenica 19 Ottobre 2025
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Scritto da Giuseppe Vezzoni
A. Versilia
19 Ottobre 2025

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Con il pomeriggio di sabato 18 ottobre si è concluso il ciclo 2025 degli A veglio del sabato al Lencio Meo a Stazzema. Tre appuntamenti caratterizzati dalla cultura e dalla convivialità. Come promotori di questo tentativo culturale intendiamo ringraziare sentitamente tutti coloro che hanno partecipato e animato questi incontri (che abbiamo in animo di riprendere la prossima primavera) e proviamo a ricordarli con riconoscenza: Maria Rosa, Alvaro, Petra, Maurizio, sorella di Maurizio, Alessandra, amico e amica di Alessandra, Luana, Riccardo, Lidia, Daniela, Morena, Bruno, Daniela (Orti), Simone. Il dialetto versiliese, le canzoni degli anni '60 e 70 ed infine "il ben dei morti" e le "scupertelle" sono stati i temi su cui ci siamo incontrati e confidati. Come ospitanti ma anche ospiti di un insieme che si è composto sotto l'agrifoglio, riconfermato accanto a un giradischi e stretto intorno al fuoco per le mondine, siamo totalmente riconoscenti per la risposta che avete dato a questi tre "A veglio". La pienezza della nostra soddisfazione non consentirebbe di aggiungerne, materializzandola, neanche una giumella, un vocabolo che ci ha incuriosito ieri durante la lettura de "Il ben dei morti ", una tradizione caritatevole che con parole mirabili coinvolgenti ci ha raccontato e ci ha lasciato oltre 80 anni fa in due lettere pastorali, quella del 1936 e l'altra del 1940, l'Arcivescovo di Fermo, mons. Ercole Attuoni, un grande del Comune di Stazzema ma anche della Versilia. La mattina dei morti i bambini poveri bussavano alle porte delle famiglie agiate e che non pativano la fame per raccogliere dentro un sacchetto un poco di farina che veniva loro donata. Le " scupertelle" erano invece le ultime castagne che erano rimaste non raccolte e che dopo S. Simone, il 28 di ottobre, il vento scopriva dal fogliaccio e che i proprietari dei castagneti permettevano che fossero "colte" da chi non aveva proprietà. A Mulina, ieri pomeriggio, si è ricordato un grande stazzemese, Mons. Ercole Attuoni, e queste antiche caritatevoli tradizioni. (Giuseppe e Rossella proprietari del Lencio Meo)

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