Due giorni fa sono andato a sincerarmi a che punto fossero i lavori della copertura in corso del tetto della chiesa di San Rocco e ho notato un preoccupante cedimento del tetto dell'annessa canonica, precisamente nella parte spiovente della facciata dell'edificio, quella di fronte al campanile, dove ci sono le finestre della cucina e della camera soprastante. Dalla via del cimitero, che passa traversale in alto gli edifici di Villa Antonia, canonica e chiesa, da cui si può vedere bene il tetto della chiesa e solo in parte quello della canonica, ho osservato una situazione d'avvallamento, ma non saprei aggiungere altri dettagli.
Il tetto della canonica versa da tempo in condizioni precarietà causate dalle infiltrazioni della pioggia e da una non abitazione quasi ventennale ed era in uno stato peggiore di quello della chiesa.
Qualora trovasse conferma questa segnalazione di un peggioramento dello situazione della copertura della canonica, ciò non desterebbe nessuna imprevista sorpresa degna di notizia se non coinvolgesse la stanza in cui erano stati collocati arredi della chiesa, per lo più numerosi candelabri di legno e di ottone o bronzo (N.2 candelabri di bronzo; N.3 Candelabri di legno; N.1 Raggiera in legno per esposizione ostensorio; N.11 candelabri di legno dall'inventario fatto il 15 aprile e il 24 maggio 2024), che in caso di crollo di quella parte del tetto potrebbero essere danneggiati dai detriti.
Non si sa se per i candelabri, quelli in legno, si possa supporre essere manufatti della bottega d'arte dei Cipriani di Farnocchia, dove nell'800 si lavorava artisticamente il legno, l'argento e l'oro, tuttavia la situazione è critica e non è possibile prevedere quando potrà essere fatto l'intervento di sistemazione del tetto della canonica, dove il 12 agosto 1944 i nazifascisti sterminarono i 5 famigliari della Medaglia d'oro don Fiore Menguzzo: il babbo Antonio, la sorella Teresa, la cognata Claudina e due nipotine, Graziella di 13 anni ed Elena di 18 mesi.
Giuseppe Vezzoni, responsabile di Libera Cronaca
