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Scritto da Redazione
Cronaca
25 Febbraio 2020

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E poi c'è chi dice che non bisogna credere alle favole. Beh, chiedetelo alla famiglia Lebigre-Roger che quest'anno conquista il podio del Carnevale di Viareggio. Sono passati otto anni dalla loro ultima vittoria e, per tornare ancor più indietro, sedici da quella ancora prima.

La teoria dell'otto - potremmo dire. Quella che riconduce tutto ad un'unica entità. Che poi, in fondo, la loro famiglia è così: un grande insieme d'amore. Sono da poco passate le 19.30 ed ecco che la voce di Daniele Maffei pronuncia il nome del secondo classificato, Bonetti. All'appello mancavano solo loro, i ragazzi de La compagnia del Carnevale. Un urlo di gioia, le lacrime, lo spumante che piove dal cielo e l'abbraccio della famiglia sotto il carro.

"Home sweet home" grida l'altoparlante e, beh, il resto è da vivere. Nessun epilogo sarebbe stato migliore come conclusione del viaggio intrapreso tre anni fa: la ricerca di un pianeta di riserva che alla fine non esiste. Tornare a casa, come unica soluzione, non sembra essere stata affatto una scelta sbagliata. Loro sono così: passione ed energia pura. La dimostrazione che uniti si vince e che da ogni caduta ci si può rialzare, ma soprattutto che nessuno scompare mai veramente. E mentre i coriandoli continuano a danzare nel cielo, nel bel mezzo dei festeggiamenti riusciamo a estrapolare una sola parola a Benjamin Lebigre, figlio di Corinne Roger: "Alleluia! Questa va tutta a mio papà".

Una frase che vale più di un libro intero. Alle spalle, sulla sponda del carro, due striscioni lo ricordano: "Ciao Gilbert, sei con noi". Nessuno viene dimenticato e tutti sono infinito - perlomeno loro lo sono. Che poi, l'infinito, altro non è che quell'otto rovesciato da cui siamo partiti. L'emozione non si può descrivere a parole. Gli abbracci degli amici, i baci degli innamorati, i salti a ritmo della voce di Luca Bassanese, se non le provi non puoi capirle. Tutto sembra magico, anzi lo è. I fratelli Benjamin, Elodie e Sebastian si stringono alla loro mamma e il resto del mondo in quel momento scompare. Ci sono solo loro - e la folla che li acclama, ovviamente. Le maschere sul carro danzano e danno il via a un festeggiamento che durerà, forse, una notte soltanto, ma nel loro cuore una vita intera. Ed eccoci arrivati alla fine del mese che mette al bando la tristezza a favore dell'allegria. Quello che abolisce l'odio per far spazio all'amore. Ma se questo è il potere di febbraio, beh, allora i viareggini non hanno tutti i torti a voler che duri in eterno. Ecco che la realtà, però, fa capolino: allora non ci resta che un grande arrivederci e un immenso "Viva Carnevale". 

Foto Giacomo Mozzi

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