Il sindaco di Forte dei Marmi Bruno Murzi, in qualità di presidente della Conferenza Zonale dei Sindaci della Versilia, si è recato oggi - 17 agosto - al Pronto Soccorso dell’ospedale per portare la sua solidarietà e quella dei colleghi al direttore della struttura Giuseppe Pepe e a tutto il suo staff, dopo il decesso di donna di 65 anni nel parco di via dei Comparini a Viareggio e l’inchiesta che ne è seguita da parte della Procura della Repubblica di Lucca.
“Come comunità versiliese - ha evidenziato il sindaco Murzi - dobbiamo essere grati ai medici, agli infermieri e a tutto il personale del Pronto soccorso e dell’ospedale nel suo complesso, che lavorano ogni giorno con professionalità e dedizione, spesso in condizioni difficili, per garantire assistenza e operare al meglio. È un impegno prezioso, che merita il massimo riconoscimento. Nonostante il notevole stress fisico e mentale al quale sono sottoposti, questi operatori sono riusciti a superare in maniera molto solida questo periodo estivo particolarmente intenso. Il punto su cui mi voglio concentrare - e qui parlo in maniera specifica dell’emergenza urgenza - è che il Pronto Soccorso non deve diventare, come purtroppo avviene spesso, il collo di un imbuto in cui finiscono tutti i problemi. E’ facile andare in PS perché si trova sempre una risposta, anche di alto livello assistenziale. Come cittadini dobbiamo però, tutti, acquisire consapevolezza ed educarci sul fatto che non è possibile caricare questa struttura e questi professionisti di ogni questione, anche di quelle che potrebbero essere risolte altrove. Il Pronto Soccorso, lo diciamo da tempo, è iper utilizzato, spesso in maniera non appropriata, e si tratta di una maniera scorretta di utilizzare le risorse disponibili”.
“Non voglio entrare nella vicenda specifica - ha detto Murzi - nell’ambito della quale tutti fanno il loro lavoro in maniera adeguata: la Procura e le Forze dell’ordine, che giustamente stanno effettuando le opportune verifiche, il personale sanitario dell’ospedale, quello del territorio e del sociale. Non possiamo però accettare i processi sommari sui social: esprimo piena solidarietà, anche da parte degli altri sindaci, ai medici ‘avvisati’ e a tutti i loro colleghi, ai quali dobbiamo portare rispetto per il loro impegno quotidiano, come era avvenuto nel periodo della pandemia da Covid, quando si parlava dei sanitari come eroi”.
“Poi sul caso della drammatica scomparsa della donna - ha anche aggiunto il sindaco - possiamo, e lo faremo sicuramente, aprire una riflessione: per capire se, tutti, potevamo fare qualcosa di più per questa persona. Come Presidente Zonale della Conferenza dei Sindaci - ha chiuso - sto mettendo insieme le difficoltà emerse, in ospedale e sul territorio, a seguito del confronto con i cittadini di questo territorio. Ho in programma un incontro con la direttrice generale Maria Letizia Casani proprio per analizzare questo problematiche e cercare insieme le soluzioni, nell’ambito di un percorso condiviso, il cui fine ultimo è esclusivamente la tutela della salute e il benessere dei cittadini versiliesi.”
“Mi ha fatto molto piacere in questa situazione - ha detto il direttore del Pronto Soccorso del “Versilia” Giuseppe Pepe - la vicinanza, a me e ai colleghi, da parte della direttrice generale Maria Letizia Casani, della direttrice del presidio Grazia Luchini e di altri rappresentanti dell’Azienda sanitaria. Oggi ringrazio il sindaco Bruno Murzi per la solidarietà espressa come presidente della Conferenza zonale dei Sindaci e anche in quanto medico, che conosce bene certe dinamiche. Non parlo della vicenda specifica e non rispondo a quello che viene detto sui social, che non frequento, anche se alcuni dei 100 operatori che lavorano nella nostra struttura mi hanno riferito di alcuni eccessi che li hanno colpiti e amareggiati. Quello che vorrei però dire, in generale, è che il tema odierno non è difendere la categoria dei medici, ma il diritto alla salute dei pazienti che giungono in Pronto soccorso in gravi condizioni. Le cure tempestive e migliori sono ormai intralciate e rallentate da una crescente attività poco sanitaria, sempre più sociale e di tipo compilativo-burocratico. Si tratta di attività che non possono essere svolte altrove perché il PS è aperto e disponibile 24 ore su 24. Tutto questo si sta aggiungendo alla continua richiesta di assistenza non urgente - si parla circa del 70 per cento dei casi - che ‘deve’ comunque trovare una risposta in Pronto soccorso. Per fare un esempio, lo scorso 14 agosto qui al Versilia si sono registrati 324 accessi. Il problema dell'appropriatezza deve quindi essere al centro della discussione. Il potenziamento della struttura, giustamente chiesto dalla comunità e attuato per quanto possibile dall’Azienda, non può essere indirizzato alla soluzione di problematiche che con il Pronto soccorso hanno poco a che fare”.