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Scritto da Redazione
Politica
09 Novembre 2025

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"Il Piano Strutturale adottato recentemente dal Comune di Viareggio si autodefinisce come “La città del cambiamento”, ma nella sostanza è un documento conservatore, privo di visione strategica e debole nel rispondere alle vere sfide della città. Un piano poco brillante che non innova, che non ascolta e che non immagina soluzioni concrete per il futuro", scrive il Partito Democratico di Viareggio.

Il PD viareggino prosegue nel suo comunicato: "Non si ravvisa alcuno slancio capace di coniugare modernità e tradizione, quello che emerge, anzi, è un lavoro tecnico distante dalla conoscenza del territorio, della storia e della complessa stratificazione urbanistica e sociale della città. I bisogni più sentiti come quelli abitativi, ambientali, turistici, infrastrutturali vengono affrontati in modo non adeguato e senza misure concrete che possano davvero migliorare la qualità della vita dei cittadini. Ci preme sottolineare, inoltre, che questo piano non fornisce una cornice statutaria chiara e condivisa, si limita a sommare interventi puntuali spesso ispirati da interessi specifici contravvenendo alla specificità del P.S. ossia di uno strumento generale statutario non conformativo, attribuendo alla fase operativa decisioni che dovrebbero invece essere definite nel quadro strategico".

"Per questo - si legge - il Partito Democratico di Viareggio ha scelto di produrre osservazioni serie, articolate e costruttive. Critiche, sì, ma basate su studio, analisi e spirito propositivo. Le osservazioni presentate non si limitano, infatti, ad esprimere contrarietà ma sono sempre accompagnate da una parte di proposta tesa a delineare una diversa visione della città e del suo sviluppo. In sintesi, riferendoci solo ad alcuni elementi salienti i temi delle osservazioni sono:

- Il piano non è stato costruito con una partecipazione attiva dei cittadini e delle parti sociali, ma è stato imposto dall'alto senza un vero confronto con la città;

- La previsione di un aumento della popolazione residente non è supportata da dati statistici e demografici attendibili, e la scelta di destinare 50.800 mq di superficie edificabile per la residenza appare ingiustificata;

- Il piano non affronta adeguatamente le emergenze abitativa e turistica, e non prevede misure concrete per ridurre l'impatto ambientale e migliorare la qualità della vita dei cittadini; infatti, non è prevista alcuna divisione tra la nuova edificazione legata all’edilizia sociale e quella al libero mercato, mentre sul fronte turistico ricettivo il dimensionamento previsto è assolutamente scarso e inconsistente a fronte di una realtà turistica come quella viareggina;

- Non sono previsti meccanismi urbanistici tesi a favorire l’insediamento di nuove unità residenziali negli edifici dismessi, inutilizzati o abbandonati, non è stata analizzata né tanto meno prevista una strategia per la ripopolazione della città storica, sia in termini di residenza che in termini di tutela e nuovi impulsi al tessuto commerciale di vicinato;

- La delocalizzazione prevista, delle scuole della Darsena nella zona dei Comparini, appare una scelta poco approfondita, anche in funzione della coabitazione di varie funzioni- residenziali, turistiche, sportive, commerciali e scolastiche che hanno caratterizzato il quartiere nel tempo, al contempo manca totalmente una valutazione e definizione, anche tramite diverse strategia finora adottate, della realizzazione di una vera e propria strada del mare che non si limiti a soddisfare soltanto le esigenze produttive della cantieristica;

- Previsioni discutibili e approssimative circa la localizzazione del capolinea TPL, di un polo convegnistico alla cittadella con impiego di suolo inedificato di cui non c’è assolutamente bisogno, infatti, proponiamo il recupero del Politeama come spazio polivalente per la cultura e la convegnistica dell’intera Versilia;

- All’interno degli elaborati di piano adottato non si trova nessun riferimento alle strategie sovracomunali evidenziando la volontà politica dell’attuale A.C. di rendere Viareggio una realtà isolata dagli altrui contesti versiliesi. Proponiamo invece di sviluppare una strategia che porti nuovamente al centro Viareggio, sia in termini di rapporti istituzionali che soprattutto di rapporto tra le varie realtà produttive, logistiche, socio sanitarie, culturali, infrastrutturali, di servizi finanche storici ed antropologici, nel contesto intercomunale che definiscono la Versilia come una sorta di città metropolitana policentrica, ampliandone le potenzialità complessive tramite l’esaltazione generale della varie peculiarità dei territori.

Alla luce delle informazioni che abbiamo raccolto, possiamo affermare con convinzione che non è un caso se molte delle osservazioni contenute nelle nostre analisi siano state riprese anche nelle note inviate dalla Regione Toscana al Comune: un segnale inequivocabile che il Piano Strutturale adottato necessita di modifiche significative. Siamo altrettanto certi che questo Piano, al momento solo adottato e quindi privo di effetti concreti sulla città, dovrà essere sostanzialmente rivisto, per diventare uno strumento realmente coerente con i bisogni del territorio e allineato con gli strumenti sovraordinati come il PIT con valenza paesaggistica. In un momento di evidente incertezza politica e amministrativa, riteniamo sbagliata la scelta di non aver accolto la richiesta di proroga per la presentazione delle osservazioni, una richiesta arrivata non solo dal mondo politico, ma anche da numerose categorie imprenditoriali. Un’altra occasione persa di confronto e partecipazione".

In conclusione il PD scrive: "Sarà dunque la prossima amministrazione a portare a termine l’approvazione del piano. E sarà nostra responsabilità, una volta alla guida della città, quella di riaprire una vera fase partecipativa, coinvolgendo cittadini, associazioni e parti sociali nella definizione delle scelte urbanistiche. Un percorso basato su una visione strategica, obiettivi chiari e interessi generali, non su logiche elettorali o particolari, soprattutto da parte di chi, tra pochi mesi, non sarà nemmeno più al timone di Viareggio. Il Partito Democratico di Viareggio ha le idee chiare. Le nostre osservazioni non sono solo un atto di critica, ma una base concreta da cui partire, da discutere e sviluppare insieme a tutte le forze del centrosinistra e, soprattutto, con l’intera città".

Partito Democratico di Viareggio

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