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Scritto da Giuseppe Vezzoni
A. Versilia
21 Dicembre 2025

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Fino al 1987 il collegamento Farnocchia-Sant'Anna restava un progetto utopia, anche se la via interpoderale Farnocchia-La Porta pareva dare la spinta giusta per provarci dopo 27 anni trascorsi dalla delibera con cui il consiglio comunale di Stazzema, presieduto dal primo sindaco eletto dai cittadini, il prof. Bruno Antonucci al suo secondo mandato, approvò il progetto di unire la frazione di Sant'Anna allo Stazzemese attraverso la costruzione di una strada. Durante quell'anno, che parve dovesse divenire l'anno sì per questa infrastruttura che a seguito del fallimento della possibilità di realizzare la funivia Valdicastello-Sant'Anna non era più avversata apertamente come lo era stato in occasione dell'approvazione del progetto, ci furono diversi passaggi storici ravvicinati.
Il collegamento, leggermente rivisto rispetto al progetto iniziale, manteneva tuttavia la realizzazione di una galleria, seppure meno lunga di quella prevista nell'elaborato tecnico del 1960. Con il tunnel si voleva evitare che la strada impattasse pesantemente con la Foce di Compito e il territorio di pregio naturale dell'alpeggio che degrada fino alle sparse borgate della frazione di Sant'Anna. Il collegamento voleva essere l'infrastruttura portante della prima proposta del Parco o Bosco nazionale della Pace ideato dal sindaco socialista Giuseppe Conti per tentare di superare il forte contrasto che a dispetto dei quattro decenni trascorsi dall'eccidio restava acceso tra i superstiti, i famigliari delle vittime, la Democrazia Cristiana e il Clero della Versilia nei confronti dei partigiani ma anche dei partiti della sinistra, in primis il PCI e in maniera più attenuata il PSI.
La prospettiva di realizzare un Parco della Pace finanziato dallo Stato italiano trovò quella necessaria condivisione che piano piano fece rinfoderare i contrapposti risentimenti.
Il 28 marzo 1987 fu presentato a Sant'Anna di Stazzema il Progetto del Parco o Bosco Nazionale della Pace. Parlarono di questa grande iniziativa il sindaco di Cuneo Ezio Viano, Pres. dell'Ass. Comuni decorati al Valor Militare, il sindaco di Genova, Ivana Simonini, vice pres. di detta Associazione e Dante Cruicchi, Segretario Generale dell'Associazione Mondiale delle Città Martiri. Una settimana dopo, l'11 aprile, avvenne, sempre a Sant'Anna, la presentazione della proposta di legge n. 4513 per istituire il Parco della Pace nella frazione dell'eccidio. I firmatari furono: Lagorio, Martinazzoli, Zangheri, Caprili, Angelini, Labriola, Da Mommio, Bambi, Dardini, Balestracci, Riccardi, Bulleri, Moschini, Fagni, Lucchesi e Polidori. Nella sala del Museo Storico della Resistenza presentarono la proposta di legge gli onorevoli Labriola, Caprili e Maria Eletta Martini. Quel giorno il Parco della Pace sembrò cosa fatta. Invece non fu così! Il 24 maggio il cardinale Sebastiano Baggio, Camarlengo di Santa Romana Chiesa e Vicario del Papa, visitò in forma privata Sant'Anna di Stazzema ed elogiò l'iniziativa del Parco Nazionale della Pace. Raggiunse l'Ossario seguendo il sentiero che attraversava l'area prescelta per le istallazioni del futuro Parco della Pace, che mirava a tenere accesa la memoria attraverso le interpretazioni artistiche ma anche con un manufatto dedicato al sincretismo religioso.
Le parole d' approvazione dell'alto porporato rafforzarono la convinzione che il Parco della Pace era l'idea giusta per valorizzare la conoscenza della strage nazifascista del 12 agosto 1944 e che tramite questa finalità si potessero attivare i fondi necessari per costruire la strada Farnocchia-Sant'Anna. Il 26 settembre di quell'anno avvenne nella sala del Museo della Resistenza di Sant'Anna di Stazzema la presentazione del progetto cartaceo di massima del Parco Internazionale della Pace. Elaborato illustrava la sistemazione del bosco a parco con l'inserimento delle principali e necessarie strutture. La Regione Toscana offrì il progetto all'Amministrazione di Stazzema. Il lavoro fu a cura degli architetti Guido Ferrara e Giuliana Campione. Partecipò alla presentazione il Presidente della Giunta Regione Toscana dell'epoca, Gianfranco Bartolini. Dal settembre 1987 fu un susseguirsi di momenti di speranza e docce fredde fino all'aprile del 1990. Un momento di speranza fu quando, il 13 novembre 1987 I parlamentari della circoscrizione ripresentano il disegno di legge n. 4513 a seguito delle elezioni politiche tenutesi il 13 e 14 giugno. Il testo è medesimo a quello che era stato presentato alcuni mesi prima, l'11 aprile 1987. Il giorno dopo La Nazione diffonde la notizia con ampio risalto. L'occhiello: "Il parco Nazionale della Pace è ormai più di una speranza. Ha l'appoggio dei gruppi politici della maggioranza e della minoranza parlamentare." 
La proposta di legge porta come prima firma quella dell' On. Lelio Lagorio. La spesa d'istituzione è prevista in cinque miliardi; la gestione di un miliardo l'anno. Le somme sono a totale carico dello Stato. L'euforia dura poco fino a smorzarsi completamente quando il Rabbino di Roma Elio Toaff, coinvolto dal sindaco Conti affinché ponesse i suoi buoni uffici per sensibilizzare l'approvazione della proposta di legge per istituire un Parco nazionale della Pace a Sant'Anna di Stazzema, luogo che Toaff aveva conosciuto immediatamente dopo la perpetrazione dell'eccidio a seguito della caritatevole e salvifica accoglienza ricevuta nella canonica di La Culla retta da don Giuseppe Vangelisti. (Continua)
 
Giuseppe Vezzoni, responsabile di Libera Cronaca
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