Il Comune di Camaiore vince il ricorso al Tar per l'installazione di una nuova antenna sul territorio comunale.
La vicenda è relativa al contenzioso aperto da una compagnia telefonica rispetto al diniego, ricevuto dal Comune di Camaiore, per l'installazione di una nuova infrastruttura predisposta per futura ospitalità di operatori di telecomunicazioni su un terreno di proprietà privata. L'area in questione si trova in località Sterpi, in Via Fonda: una zona di Camaiore particolarmente richiesta dagli operatori telefonici nei propri piani di sviluppo. Condizione, questa, che, ai sensi della LR 49/2011, impone ai Comuni di indicare aree preferenziali secondo le indicazioni contenute nello specifico Regolamento del Programma Comunale degli Impianti di cui il Comune di Camaiore si è dotato.
Il Comune, ormai tre anni fa, aveva negato l'installazione attraverso il mancato inserimento dell'area privata scelta dall'operatore nel Programma Comunale degli Impianti, che viene annualmente aggiornato e che rimane l'unico strumento di organizzazione e regolamentazione in mano ai Comuni per gestire le nuove installazioni sul territorio. La Compagnia, dato il diniego, aveva fatto ricorso. E proprio su questo punto in particolare è intervenuta la difesa del Comune, pienamente accolta dal Tar Toscana. Il Tar ha infatti confermato la piena legittimità dell'operato del Comune rispetto alle attività previste nel Programma Annuale, confermando come, anche gli impianti basso emissivi - microimpianti -, sono da considerare soggetti alle indicazioni del programma comunale se progettati con caratteristiche che ne ammettano il possibile utilizzo condiviso per ulteriori dispositivi emissivi. Nel caso di specie infatti l'operatore, che avrebbe installato un impianto basso emissivo su un palo porta-antenne di 30m, già predisposto per l'ospitalità di ulteriori operatori, asseriva di non dover rispondere della disciplina del programma comunale, in virtù delle basse emissioni dei dispositivi dalla stessa attivata.
Tale concetto è stato rigettato dal Tar che motiva le posizioni dell'operatore come un'ingiustificata ed irragionevole elusione delle garanzie procedimentali, che la legge regionale prevede attraverso i programmi comunali, tesi tra l'altro ad assicurare il necessario bilanciamento tra l'interesse pubblico alla realizzazione di opere di pubblica utilità con quelli che guardano all'armonioso utilizzo del territorio e al contenimento dell'esposizione della popolazione alle emissioni elettromagnetiche.
"Con questo duro contenzioso evitiamo che nella zona di Via Fonda sorgano nuovi impianti in aree diverse da quelle indicate nel Programma Comunale, e non è cosa da poco – spiega l'Assessore alla Pianificazione Territoriale Iacopo Menchetti -. Da quando ci siamo insediati abbiamo usato gli stretti margini di cui disponiamo per evitare la proliferazione delle antenne in aree molto concentrate del territorio, e al contempo per facilitare le nuove installazioni nelle aree non servite per guardare agli interessi della collettività. Il pronunciamento del Tar conferma la correttezza del nostro agire, confermando la piena legittimità dell'operato pubblico. Pur nella limitatezza delle nostre possibilità, usarle al meglio, come in questo caso, significa evitare un'antenna in più in Via Fonda, per altro su un'area privata, a sicuro danno dei cittadini e del territorio".