A distanza di pochi giorni dall'approvazione del Consiglio provinciale di Lucca della delibera relativa agli accorpamenti degli istituti scolastici del territorio per il 2026-2027, il presidente della Provincia di Lucca Marcello Pierucci, ha firmato la costituzione in giudizio ad adiuvandum del ricorso presentato dalla Regione Toscana al Presidente della Repubblica contro il decreto 124/2025. Un ricorso che, sostanzialmente, contesta i dati applicati dal Ministero dell'istruzione e del merito che si baserebbero su proiezioni che non corrisponderebbero alla realtà, sconfessando precedenti provvedimenti dell'esecutivo in materia, come la Legge di bilancio 2023 contenente la disciplina di riforma dell'organizzazione scolastica, che riconoscevano la necessità di procedere a un dimensionamento della rete facendo riferimento alla popolazione scolastica effettiva.
Una costituzione in giudizio, quella dell'ente di Palazzo Ducale, che segue a ruota quella della Regione Toscana, quindi, per l'annullamento del Decreto Interministeriale sul dimensionamento scolastico, che impone 16 accorpamenti per il 2026/2027 in Toscana, di cui 4 in provincia di Lucca.
"Su questa delicata partita degli accorpamenti – commenta il presidente Pierucci – abbiamo mantenuto una forte coerenza di fondo, evitando di bloccarne l'iter amministrativo, approvando la delibera in Consiglio provinciale ma esprimendo chiaramente, al contempo, la nostra contrarietà agli incongrui provvedimenti del Governo in materia. Da questi provvedimenti, infatti, derivano i criteri sbagliati, a nostro avviso, dalla Regione Toscana che hanno visto eccessivamente penalizzata la provincia di Lucca che nel triennio trascorso ha contribuito col 30% degli accorpamenti a fronte del 10% della popolazione scolastica regionale e di un dato medio numero di alunni per scuola superiore a molte province toscane. Siamo convinti che l'unico modo per scardinare questo discutibile sistema sia quello di ricorrere in giudizio. Se il ricorso sarà accolto, potremmo dire di aver tenuto un atteggiamento responsabile come ci si aspetta da un'istituzione pubblica".
E sempre in questi giorni il presidente Pierucci ha dato mandato agli uffici di Palazzo Ducale di inviare sull'argomento alcune lettere circostanziate - con allegata la mozione approvata dall'assemblea consiliare -, il cui contenuto sottolinea da una parte l'incongruità dei provvedimenti governativi e, dall'altra, la necessità di operare una riforma della gestione del sistema scolastico che alla prevista diminuzione degli alunni a causa della denatalità, consenta di ridurre i numeri di iscritti per classe favorendo così la qualità didattica a favore di studenti e docenti.
I principali destinatari delle missive sono il presidente del consiglio Giorgia Meloni, il Ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, i capigruppo dei gruppi parlamentari di Camera e Senato; al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, nonché ai consiglieri regionali eletti in Regione Puppa, Salotti, Simoni e Fantozzi e alla dirigente del settore pubblica istruzione della Regione Sara Mele; al presidente nazionale di UPI - Unione province d'Italia - Pasquale Gandolfi, al presidente di UPI Toscana Francesco Limatola, all'Ufficio scolastico regionale e alla dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale Marta Castagna.








