"Il centro ausili come strutturato ed organizzato non risponde alle esigenze dei cittadini. Sono necessarie modifiche operative che favoriscano gli utenti e li mettano al centro della azione operativa". Parte da questo principio l'intervento del Presidente della Conferenza Zonale dei Sindaci, Bruno Murzi, sulle criticità del Servizio Ausili Versilia, dopo i disagi segnalati da numerosi cittadini e confermati da casi concreti che hanno messo in evidenza ritardi e difficoltà di accesso ai servizi.
Il 1° luglio il Presidente Murzi ha scritto alla dirigente del Servizio Ausili Asl Toscana Nord Ovest ed ai direttori dell'Ospedale Versilia e Zona Distretto Versilia, per avere chiarimenti sul funzionamento del servizio. Nella sua lettera ha sottolineato le difficoltà riscontrate dai cittadini e ha chiesto di sapere come vengono prese in carico le richieste, quali siano gli adempimenti a carico delle famiglie e quali quelli dell'Azienda, se esistano contatti telefonici o sportelli fisici a cui rivolgersi e quali siano i tempi medi di consegna degli ausili. Tra le segnalazioni ricevute, il Presidente ha evidenziato il caso di una cittadina di Camaiore che aveva presentato, già nell'ottobre 2024, la richiesta di una carrozzina per la sorella disabile. Nonostante la famiglia avesse seguito con precisione l'intero percorso, colmando anche mancanze a loro avviso imputabili all'ufficio stesso, l'ausilio è stato consegnato soltanto dopo otto mesi, nell'estate del 2025. Un episodio emblematico, che ha suscitato anche la legittima preoccupazione dell'assessore alle Politiche Sociali del Comune di Camaiore, Anna Graziani.
A questa richiesta di chiarimenti è seguito uno scambio di corrispondenza con la dirigente del Servizio Ausili Asl Toscana Nord Ovest, che in una prima comunicazione ha ammesso che l'attuale modello organizzativo presenta criticità, aggravate dal turnover e dai pensionamenti, e che alcune scelte operative regionali, pur vantaggiose sul piano economico, hanno finito per allungare i tempi di fornitura. L'Azienda avrebbe puntato sulla digitalizzazione - richieste online, sms di notifica, ricetta dematerializzata - per sostituire gli uffici protesi che sono stati chiusi. In quell'occasione era stato annunciato il potenziamento di un Front Office a partire dal mese di settembre.
"In una comunicazione successiva - dichiara il Presidente Murzi - la stessa dirigente, in contrasto con la comunicazione precedente, scrive che non è possibile tornare indietro al modello tradizionale, poiché l'assetto attuale, introdotto tra il 2019 e il 2023, è ormai quello aziendale di riferimento."
"Non posso non evidenziare - aggiunge il Presidente Murzi - l'incongruenza fra queste due posizioni: da una parte l'ammissione chiara che il modello organizzativo riscontra criticità e che il servizio è stato depotenziato dai pensionamenti e dal turnover - e da una centralizzazione che non ha tenuto conto delle esigenze degli utenti, aggiungo io - , dall'altra l'affermazione che non sia possibile modificare o rivedere un modello che, così strutturato, continua a generare gravi disagi ai cittadini".
"Se si riconoscono i problemi - evidenzia Murzi - allora è doveroso intervenire per correggerli. I sindaci devono rappresentare la voce dei cittadini e pretendere soluzioni concrete. E lo dimostra in modo lampante il caso della carrozzina, dove dietro un iter formalmente corretto si nasconde un'attesa di otto mesi che ha lasciato una persona con grave disabilità senza un ausilio fondamentale. Un'altra assurdità prevista per gli ausili non di produzione comune è che i pazienti siano costretti a cercarsi da soli i preventivi, dovendo poi presentarne almeno due: un meccanismo che li lascia, in assenza della possibilità di un colloquio fisico diretto con il personale del Centro Ausili, di fatto abbandonati a se stessi, aggravando situazioni già delicate."
Alle criticità strutturali si aggiungono quelle legate all'accesso ai servizi: per chiedere informazioni su ausili e protesi oggi si deve mandare una mail, mentre telefonando al CUP, le attese telefoniche risultano interminabili. Testimonianze recenti, ricevute e verificate personalmente dal Presidente Murzi, riportano, fra i tanti casi, attese telefoniche al CUP di oltre 35 minuti, con oltre 60 persone in coda telefonica per poi sentirsi dire da un operatore che la procedura può avvenire soltanto online e che non esistono più postazioni di operatori del settore in presenza.
"È evidente – sottolinea ancora il Presidente Murzi – che un sistema del genere risulta 'efficiente' per l'Azienda, che ha ridotto il personale e contenuto i costi, ma non lo è per i cittadini, in particolare gli anziani e fragili, che non possono essere lasciati soli davanti a barriere digitali o telefoniche. La sanità territoriale non può ridursi a numeri da digitare e procedure burocratiche. Quello che chiediamo è che venga aperto un Front Office del Centro Ausili presso l'Ospedale Versilia, anche a giorni alterni della settimana, dove i cittadini trovino un funzionario addetto in grado di dare risposte sulle procedure, possano ricevere informazioni sullo stato della pratica inoltrata, ottenere aiuto nella compilazione di moduli e ricevere notizie sugli aspetti burocratici che potrebbero ritardare l'ottenimento dell'ausilio richiesto. Servono sportelli reali, presidi concreti e persone che ascoltino e orientino."