Un libro che profuma di mare e di salsedine sarà presentato al Museo della Marineria di Viareggio venerdì 19 dicembre, con inizio alle 17,30. Il volume si intitola “Filomena guarda il mare” e l’autore è Giuseppe Tore Frulio, architetto di origini sarde trapiantato da molti anni in Toscana. L’incontro sarà coordinato dal giornalista Umberto Guidi.
Si tratta di un libro di memorie - Filomena era appunto la madre dell’autore -, nel quale si intrecciano ricordi, passione per il mare, storia familiare e storia della Sardegna, più precisamente della zona di Alghero, città natale di Frulio. Il quale già alcuni anni fa, proprio qui a Viareggio, presentò il suo primo libro, “Gavino torna al mare”. Era il 2021.
La famiglia, i ricordi e il mare. È questo il filo rosso che lega i libri di Frulio, protesi alla ricerca del tempo che fu, memoir colmi di affetto e dolcezza. L’autore, nato ad Alghero, ha navigato da giovanissimo, si è laureato in architettura, continuando a navigare per diporto – anche a vela – e a progettare affacci sul mare, anche importanti, a Barcellona e in Sardegna, incluso il mercato del pesce della sua città natale. Da 20 anni abita all’interno della Toscana, ma quando può, torna a spaziare la vista sulla vastità dell’orizzonte marino.
Nel libro di cui si parlerà venerdì si respira aria di mare dalla prima all’ultima pagina anche se Filomena, la madre dell’autore, è sempre rimasta a terra. L’autore inserisce molte frasi ed espressioni in catalano, o meglio nella variante della lingua catalana che si definisce “algherese”. Questo si deve al fatto che nel XIV secolo gli aragonesi dominarono Alghero, creando di fatto un’isola linguistica che si mantiene ancora oggi.
Il libro è animato da una galleria di memorabili personaggi femminili. Gli uomini? Tutti più o meno imbarcati in quegli anni lontani, notevole somiglianza con Viareggio: nella pesca costiera, nella pesca del corallo, nella navigazione di altura.








