Il Comune di Forte dei Marmi e la Fondazione Villa Bertelli esprimono il proprio cordoglio per la scomparsa di Ornella Vanoni, voce inconfondibile e tra le figure più amate della musica italiana e si unisce al cordoglio di chi ne ha amato l'arte, ricordando il legame autentico che la cantante ha avuto con il territorio e l'impronta profonda che vi ha lasciato. Negli anni 70 aprì una sua boutique a Forte dei Marmi. Nel corso degli anni, infatti Ornella Vanoni ha frequentato con discrezione e naturalezza la costa versiliese, custodendo qui momenti di serenità lontani dai riflettori. Con Forte dei Marmi e con la Versilia aveva un legame autentico, nato e consolidato negli anni d'oro della Bussola di Focette, locale che rappresentò una tappa fondamentale del suo percorso artistico e che contribuì a definirne la crescita e l'affermazione. Accanto alla Bussola, anche la Capannina di Franceschi segnò il suo cammino: a Forte dei Marmi portò Free Soul, uno spettacolo tra i più eleganti e liberi della sua produzione, costruito sull'improvvisazione e sull'intesa con musicisti di alto livello. Negli anni Settanta scelse proprio Forte dei Marmi come piccola "dimora estiva", affittando un appartamento proprio di fronte alla Capannina, alla casa alle Terrazze. In quello stesso edificio, al piano di sotto, aprì anche una boutique di abiti, segno di un rapporto stretto e quotidiano con Forte dei Marmi, che lei visse non solo come artista, ma come donna immersa nella vita del paese. A quel periodo risale anche la sua assidua frequentazione del Bagno Graziella, luogo a cui rimase sempre affezionata. Sempre a Forte dei Marmi, in una villa immersa nella quiete, registrò Sheherazade, uno degli album più intensi e ricercati della sua carriera. Nella memoria recente la sua presenza sul palco di Villa Bertelli resta impressa: il 14 agosto 2019 regalò al pubblico un concerto straordinario, confermando ancora una volta il legame profondo con Forte dei Marmi e la vocazione della Versilia quale palcoscenico privilegiato della grande musica.
foto di Barbara Cardini








