"C'è un confine sottile tra la legittimità amministrativa e l'arbitrio politico. E purtroppo, la giunta Barsotti sembra averlo oltrepassato più di una volta", scrivono in un comunicato i consiglieri comunali di opposizione di Massarosa, Marzia Lucchesi e Pietro Bertolaccini. «Nel corso di quest'anno - continua il testo - l'amministrazione ha approvato diverse variazioni urgenti di bilancio in Giunta. Secondo l'articolo 175 del Testo Unico degli Enti Locali - TUEL -, la Giunta può deliberare variazioni solo in casi di effettiva urgenza, quando emergono situazioni impreviste e indifferibili: un'emergenza, un finanziamento improvviso, un pericolo imminente. E, soprattutto, ogni variazione deve essere puntualmente motivata. Nulla di tutto questo è accaduto.
Due variazioni in particolare gridano vendetta al buon senso prima ancora che alla norma:
– 40.000 euro per attrezzature della piscina comunale, ancora chiusa e inserita nel piano PNRR, con riapertura – forse – nel settembre 2026;
– 200.000 euro per la sistemazione esterna dell'asilo nido, anch'esso progetto PNRR, i cui lavori sono fermi da mesi.
Dov'è l'urgenza?
Due opere pubbliche bloccate da tempo, con cantieri deserti e scadenze rinviate, difficilmente possono giustificare l'uso di uno strumento eccezionale come la variazione urgente di bilancio.
Al contrario, un caso di vera urgenza é sotto gli occhi di tutti: la frana nella frazione di Corsanico, che da mesi ostacola la viabilità, sta isolando tre famiglie e costituisce un rischio per la loro sicurezza in quanto questa frana rende inaccessibile la strada ai mezzi di soccorso! Lì sì che sarebbe servita una variazione tempestiva di 50.000 euro. Ma evidentemente, le priorità della Giunta Barsotti seguono logiche tutte proprie e contrarie alle esigenze della comunità. È un modo di amministrare che si vanta per l' "attenzione al cittadino", ma che in realtà, nei fatti si perde tra immobilismo e scelte incomprensibili. La verità è che ci troviamo davanti alla solita politica degli annunci, quella che preferisce inaugurare piuttosto che costruire, promettere piuttosto che realizzare. Gli effetti economici e politici di queste scelte scellerate gravano oggi sulle tasche dei cittadini i quali pagano molte tasse, ma non ricevono in cambio servizi adeguati e sono abbandonati nel momento di effettivo bisogno come le famiglie di Corsanico", concludono Marzia Lucchesi e Pietro Bertolaccini.