La denuncia arriva dal CIPIT-Seravezza - Comitato Indipendente per la Trasparenza, l’Informazione e la Partecipazione - sulla mancata istituzione, da parte del Comune di Seravezza, della Commissione Consiliare sugli usi civici decisa dall’insediamento del Sindaco Alessandrini. Un’assenza che il Comitato giudica grave, soprattutto mentre l’Amministrazione «continua ad affannarsi per il formale riconoscimento della proprietà privata del Monte Altissimo a Henraux Spa di terreni, sfruttati per estrarre marmo, che a parere del Commissario agli Usi Civici sono stati occupati senza nessun titolo».
Secondo il CIPIT, «la responsabilità politica ricade sul Sindaco, che avrebbe privilegiato una gestione, accentrata nelle mani sue e dell’assessore Silicani, poco trasparente di una materia delicatissima, sottraendola innanzitutto al confronto pubblico e anche al controllo consapevole e documentato del Consiglio Comunale, la cui maggioranza vota per “ordine di scuderia”. Una situazione che diventa farsa dopo che il Comune ha avocato a sé quella che - CIPIT definisce - la finta Gestione Separata degli Usi Civici, varata a seguito del mancato rinnovo degli organi amministrativi dell’Asbuc della Montagna di Seravezza, la cui elezione - denuncia il Comitato - è stata di fatto, fino ad oggi, impedita, ma che resta il nostro obiettivo».
In questo quadro, il CIPIT segnala che «non è da escludere che siano in corso ulteriori trattative, non pubbliche, volte a consentire a Henraux Spa di iscrivere al proprio patrimonio le aree delle cave più importanti, a partire dalle Cervaiole», scrive il Comitato che prosegue: «Un’ipotesi che, se confermata, renderebbe ancora più grave la mancanza di trasparenza e di controllo democratico su decisioni di enorme impatto economico, ambientale e collettivo».
«A essere maggiormente penalizzati – si legge nel comunicato - risultano i cittadini della Montagna di Seravezza, storici titolari dei diritti di uso civico sui beni collettivi, ma anche tutti gli abitanti del Comune che – sottolinea il Comitato – vengono tenuti all’oscuro di manovre e scelte che incidono direttamente sul loro territorio e sui beni collettivi, oggetto di una irreversibile distruzione».
«Sugli usi civici si procede nel silenzio, evitando un confronto pubblico vero e giocando sulle apparenze. La nostra è un’opera continua d’informazione su quanto accade», afferma Rosario Brillante, coordinatore del CIPIT. «Perché quando mancano trasparenza e sedi istituzionali, pubbliche in quanto tali, di corretta informazione e controllo, il rischio è che decisioni irreversibili vengano assunte lontano dagli interessi della comunità. Il silenzio, oggi, favorisce chi decide senza rendere conto e giudica il patrimonio collettivo come una merce di scambio».
«È ancora possibile fermare questa deriva - conclude il Comitato - ma serve una presa di coscienza collettiva e una richiesta chiara: trasparenza, nomina dei membri della Commissione Consiliare sugli usi civici subito, audizioni delle parti interessate, sospensione di ogni accordo finché la comunità non sarà pienamente informata e coinvolta».
CIPIT-Seravezza, il presidente Rosario Brillante








