Ormai la festa di S. Barbara si celebra solo a Sant'Anna di Stazzema, ma un tempo la santa, alla quale sono stati riconosciuti durante i secoli molti patronati, fra i quali anche quello di patrona dei minatori e delle maestranze occupate nelle fabbriche di esplodenti, si onorava con risalto a Mulina, a Farnocchia, a Pomezzana, a Stazzema, a La Culla, a Cardoso, a Levigliani, a Gallena e a Pontestazzemese. Comunità in cui sono presenti molteplici siti minerari o ruderi di fabbriche di esplodenti, che sono state le attività che maggiormente hanno unito le storie di queste frazioni stazzemesi fino agli anni '60/70 del secolo passato. Domenica 7 dicembre, a Sant'Anna di Stazzema si onorerà S. Barbara con un significativo evento che inizierà in chiesa nel primo pomeriggio, alle 15:00 con una S. Messa a suffragio dei minatori morti nelle miniere vicine. Seguirà presso il luogo all'aperto, detto Largo delle Miniere, la cerimonia civile e storico rievocativa, con i saluti istituzionali da parte di un rappresentante del Comune di Stazzema e un breve sunto della storia mineraria a cui è stato invitato a fare il ricercatore presso il CNR di Pisa , dott. geol. Simone Vezzoni. Seguiranno la consegna di una pergamena ai lavoratori ex Edem e la presentazione ristampa e la donazione a tutti i presenti del Calendario delle miniere 2026. La Festa di Santa Barbara si concluderà con una "mondinata" accompagnata al vin brulè. Organizzatore dell'evento il Comitato paesano di Sant'Anna.
Il 4 dicembre, nel calendario degli eventi culturali del Comune di Stazzema, potrebbe essere inserita anche la Festa di S. Barbara considerate le comunità stazzemesi che coinvolgeva questa ricorrenza , che fino a poco più di mezzo secolo fa a Mulina di Stazzema, frazione mineraria ma anche sito di fabbriche di esplodenti e di micce, era una ricorrenza molto onorata e partecipata. Da una ricerca sbrigativa nel mio archivio personale sono risalito al fatto che la festa di S. Barbara non fu celebrata nel dicembre 1944 e nemmeno nel 1945. Dal dicembre 1946 si riprese a festeggiarla con una funzione solenne, che prevedeva una Messa animata dai cantori e il bacio della reliquia. La festa di S. Barbara del 1948 fu particolarmente sentita e godette del sostegno di donazioni che per quel tempo di ricostruzione post bellica - erano in corso i lavori della sistemazione del tetto della chiesa e della canonica - furono cospicue: due contributi di 1060 lire da parte delle fabbriche di polvere nera che erano attive nella frazione, quelle del Mossi e dei Fratelli Pocai. Ditte che anche negli anni successivi continueranno a contribuire a favore della Festa di S. Barbara a Mulina. Consultando i volumi numeri XV e XVI di Studi Versiliesi dedicati all'archeologia industriale in Alta Versilia, editi a cura dell'Istituto Storico Lucchese, sez. Versilia Storica, diretto dal compianto dott. Luigi Santini, si può ottenere una più che significativa panoramica sulle miniere e le polveriere un tempo produttive in Alta Versilia. Lavori pericolosi, che sono stati costellati anche da eventi mortali e che hanno il crisma di una antropizzazione che richiedeva ai lavoratori molto sacrificio e un alto rischio da affrontare consapevolmente. Tanti stazzemesi, uomini e donne, sono campati con il lavoro svolto nelle miniere e nelle fabbriche di esplodenti e delle micce. Per questo auspicare l'inserimento nel calendario comunale degli eventi annuali di una cerimonia comunitaria commemorativa nel giorno di S. Barbara non è un'idea per nulla strampalata ma è un tentativo per sensibilizzare il riallaccio di una storia che adesso resta accesa solo a Sant'Anna di Stazzema.
Giuseppe Vezzoni responsabile di Libera Cronaca, addì 4.12.2025