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Scritto da Redazione
Forte dei Marmi
13 Novembre 2025

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Davide Pugnana, storico dell'arte e scrittore torna a Villa Bertelli con una conferenza su Diego Velázquez - Diego Rodríguez de Silva y Velázquez; Siviglia, 1599 — Madrid, 1660 - pittore e ritrattista spagnolo, che visse e lavorò alla corte di re Filippo IV di Spagna. L'appuntamento è per sabato 15 novembre alle 17 nel Giardino d'Inverno della Villa a Forte dei Marmi. Diego Velázquez è stato il simbolo dell'arte barocca creando capolavori, tra i quali il celebre dipinto Las Meninas. È stato il pittore della ritrattistica, in raffigurazioni di straordinario realismo, arrivando anche a dare una profondità alla psiche umana.

Creare un percorso nella ricerca pittorica di Diego Velázquez -spiega Davide Pugnana - significa entrare nei recessi più profondi della condizione umana. Come Montaigne nel Cinquecento e Shakespeare nel Seicento, Velázquez era sceso nei meandri più profondi dell'esistenza per restituirla nella realtà della carne, nella materia della pittura, come nessun altro pittore prima di lui aveva saputo fare. "Pittore dei pittori" lo definiva Edouard Manet, Velázquez è stato uno dei maestri più influenti dell'arte moderna. Il ritratto è il filo rosso della ricerca di Diego Velázquez. Nessun artista si è mai accostato al ritratto come ha fatto lui, con quella forza e capacità inedita di scavare nel fondo dell'anima umano, attraverso i colori della carne. Questa immersione nell'orografia dei volti non trova eguali nella storia della pittura occidentale. Vedremo, durante la conferenza, l'eredità della lezione di Velázquez sui pittori dell'Ottocento e del Novecento. Questo aspetto colpì moltissimi artisti, in primis Francisco Goya (1746-1828) tra Sette e Ottocento, e poi i primissimi impressionisti come Édouard Manet (1832-1883), catturato dalla forza di una pittura veloce, di pennellate dense e frammentate da cui emergeva tutta la realtà di un artista definito dal francese, appunto, "il pittore dei pittori". Vedremo, infine- conclude Pugnana- la lunga serie di figure deformi, chiamate all'epoca "i vermi della corte", ai quali l'artista riserva la stessa dignità che dava ai grandi condottieri, denudando quell'essenza psicologica di "anormali" che, ancor oggi, tocca lo spettatore più disincantato."

Evento promosso da Giulio Garsia.

Evento gratuito prenotazione obbligatoria 0584 787251

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