Gli occhi lucidi di Gianna, rivolti all’insù; un bouquet di rose rosse stretto al petto, come un invito a rimanere; un ‘ti amo’ mai pronunciato, ma avvertito da tutti in sala.
La prima edizione del “Premio Bigazzi” si chiude così: con un finale struggente, poco adatto ai deboli di cuore. La musica, un amplificatore di emozioni; il palco, un altare di ricordi. Le dolci note composte dal maestro a pochi passi da qui, nella sua villa a Settignano, riecheggiano ancora oggi con la stessa forza. Forse di più.
Fiesole dista un niente dalla Villa Cingallegra, il suo atelier. Qui si respira ancora la magia della scuola fiorentina. Quella del sarto, Giancarlo, colui che sapeva cucire addosso agli artisti il vestito su misura. L’artigiano, il genio. L’arti-genio. Il toscanaccio dal carattere duro, ma con il cuore di seta.
Nel decennale della sua scomparsa, un premio ne ha coronato la memoria. Che effetto vedere tutti quei ragazzi esibirsi sul palcoscenico… Ognuno orfano di un padre artistico. Talento, estro, ambizione. Voglia di spiccare, emergere. Voglia di fare uscire dal corpo quel demone creativo che li tormenta.
Se solo ci fosse Giancarlo, lì, tra il pubblico…
Giancarlo c’è, ma non si vede. C’è, finché esiste un premio per giovani talenti. C’è, finché la sua musica continua a far breccia nel cuore del pubblico. C’è, finché gli amici veri non si scordano di lui.
Il premio, dedicato ad interpreti ed autori, è andato a Maddalena Zecchin e Gianni Montelatici. La giuria – composta dal maestro Marco Falagiani, Valentina Galasso, Massimiliano Pani e Gianna Albini – ha decretato il verdetto. Bravi. Bravissimi i vincitori. Un applauso, però, lo meritano anche tutti gli altri: Francesco Fiore, Sophia Pozzobon, Tommaso Foresi, Daniele Barsotti, Tommaso Calzavara, Alessia Berlingacci, Francesco Nogara, Elisa Buontempo, Emanuele Conte, Simone Bernacchi. Tutti nomi da segnare, perché se ne sentirà parlare. Magari non ora, tra qualche anno. Chissà…
Alla conduzione della serata, un affiatatissimo – e ormai rodato – duo, che si legge anche al contrario: Ciro Castaldo e Maria Vittoria Di Palma, Maria Vittoria Di Palma e Ciro Castaldo. Due amici fraterni, simbiotici. Intrattenitori poliedrici e genuini. Nello staff e in platea, presenti invece il sindaco di Fiesole, Anna Ravoni, l’ambasciatrice della Fondazione Bocelli, Elena Brunelli, il professor Fernando Colao, guardiano unico del Trust e AD di G.B. Music, il figlio di Giancarlo Bigazzi, Giovanni, e tantissimi altri ospiti.
Forse il momento più alto della serata è stato quando Giancarlo, da lassù, ha fatto sentire – idealmente - la sua voce. Un tuffo al cuore. Sul provino di Un’apertura d’ali, un angelo con le ballerine ai piedi – Angelica Gismondo – ha volteggiato in maniera sinuosa la sua danza leggiadra. Celestiale, eterea.
Validissimi i contributi canori degli ospiti di serata: i giovanissimi e talentuosi Cecille e Fellow. Preziose anche le testimonianze video di artisti del calibro di Nek, Elisa, Massimo Ranieri, Renato Zero, Andrea Bocelli (e Veronica Berti), Marco Masini e Gaetano Curreri. Tutti devoti al maestro.
Ecco: se la statura di un artista si misura su quella dei suoi ammiratori, Giancarlo Bigazzi siede nell’Olimpo.
Pochi come lui. Forse nessuno.
Premio Bigazzi, finale da cartolina a Fiesole: vince il ricordo del maestro Giancarlo
Scritto da andrea cosimini
L'evento
30 Aprile 2023
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