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Scritto da Redazione
Massarosa
07 Novembre 2025

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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato diffuso da Marzia Lucchesi e Pietro Bertolaccini, consiglieri comunali di opposizione di Massarosa.

"Dopo l’ennesima uscita pubblica della sindaca Barsotti sulla piscina comunale “Giovanni Frati”, riteniamo doveroso – come gruppo di opposizione – ristabilire un po’ di verità e chiarire ai cittadini le reali cause dei ritardi che stanno mettendo a rischio un’opera strategica per Massarosa e per tutto il territorio.

Nell’articolo pubblicato in questi giorni, la sindaca parla di “attesa del parere del Ministero dello Sport” e di un “cantiere che prosegue regolarmente”, ma purtroppo la realtà è ben diversa: il cantiere è stato fermo per lungo tempo e il cronoprogramma dell’intervento è ormai completamente fuori controllo. La responsabilità non è certo di Roma, ma dell’inerzia amministrativa e delle scelte politiche compiute in questi anni dal Comune di Massarosa.

Per oltre dodici mesi il settore Lavori Pubblici è rimasto senza un dirigente tecnico: un fatto gravissimo, soprattutto in piena fase di attuazione dei progetti PNRR. La responsabilità del settore era stata affidata alla segretaria comunale, che per ruolo e carichi di lavoro non poteva garantire la necessaria presenza tecnica e gestionale per seguire cantieri complessi come quello della piscina. Una scelta politica miope, che ha inevitabilmente generato rallentamenti, mancate decisioni e perdita di controllo operativo. La famosa “variante del piano vasca” di cui parla la sindaca non avrebbe neppure dovuto esistere. I problemi strutturali alla vasca erano noti sin dall’inizio dei lavori e dovevano essere affrontati nel progetto definitivo, non scoperti “a sorpresa” a cantiere avviato. Questo errore di programmazione ha prodotto uno stop lungo mesi, una procedura di variante durata oltre un anno e una gestione complessiva che definire confusa è un eufemismo. Altro che “tempi congrui”: la variante doveva essere approvata in poche settimane, non in dodici mesi.

Ci chiediamo quale sia stato, in tutto questo tempo, il ruolo del Responsabile Unico del Progetto - RUP -, figura centrale per garantire il rispetto dei tempi, dei costi e della qualità dei lavori pubblici. Il RUP deve assicurarsi che l’opera proceda senza intoppi, intervenendo per risolvere criticità e coordinare le fasi del progetto. Di fronte a ritardi così macroscopici e a un rischio concreto di perdita dei fondi PNRR, è legittimo chiedersi se queste funzioni siano state esercitate in modo efficace o se anche qui si sia preferito “navigare a vista”. Oggi a pagare il prezzo di questa cattiva gestione sono gli sportivi, le famiglie, gli studenti, i portatori di handicap e tutte le attività economiche che ruotano intorno alla piscina comunale. Massarosa è rimasta senza un impianto sportivo fondamentale, punto di riferimento per decine di associazioni e centinaia di utenti. E mentre la sindaca si limita a “comprendere i disagi”, noi chiediamo conto delle responsabilità politiche e tecniche di un ritardo che danneggia l’intera comunità. A tutto questo si aggiunge il problema, finora sottovalutato, degli interventi necessari sui filtri a sabbia, sullo scambiatore di calore e sull’impianto termoventilante, componenti essenziali per il corretto funzionamento della piscina e per la qualità dell’aria all’interno della struttura. Anziché prevedere una variazione di bilancio urgente per garantire la piena efficienza degli impianti tecnici, l’Amministrazione ha scelto di destinare circa 40.000 euro a generiche attrezzature di supporto alle attività natatorie, rinviando ancora una volta le manutenzioni più urgenti. È ormai evidente che, per rimettere in funzione i locali tecnici, sarà necessario impiegare almeno 60.000 o 70.000 euro aggiuntivi, se non di più, vista la condizione di degrado in cui versano le apparecchiature dopo mesi di inattività. Il rischio concreto è quello di trovarsi, a lavori conclusi, con un impianto solo parzialmente operativo, in cui si spendono risorse per interventi secondari mentre restano irrisolte le criticità strutturali che garantiscono sicurezza e igiene per gli utenti.

A questo punto è evidente che i problemi non dipendono da Roma ma dalla cattiva gestione amministrativa di questo Comune. La sindaca, che rappresenta tutti i cittadini, avrebbe dovuto tutelare per prima l’interesse pubblico, pretendendo risposte chiare dai tecnici e vigilando con rigore su tempi e procedure. Purtroppo non lo ha fatto. Ci auguriamo che almeno da oggi l’Amministrazione abbandoni i toni autocelebrativi e cominci a dire la verità: la piscina comunale di Massarosa potrà realisticamente riaprire solo per l’apertura del nuovo anno agonistico - settembre ottobre 2026 -, se tutto andrà bene.

Non ci resta che sperare che questo ritardo non costi alla comunità la perdita dei finanziamenti PNRR. Massarosa merita di più: merita una guida amministrativa capace, trasparente e presente, che affronti i problemi e non li nasconda dietro comunicati di facciata. Le opere pubbliche non possono restare prigioniere dell’inerzia politica".

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