Anna Graziani, candidata al consiglio regionale nel collegio provinciale di Lucca, commenta il numero record di richieste per borsa di studio e posto alloggio nelle residenze universitarie toscane per l'anno accademico 2025/2026: le domande presentate sono state 26.485, ovvero 2.320 in più rispetto all'anno scorso.
“Studiare è un diritto, riconosciuto dalla Costituzione, che tuttavia troppo spesso resta sulla carta fino a diventare un privilegio. Gli affitti delle stanze per i fuori sede – osserva Graziani – strozzano le famiglie e così molti studenti sono costretti a fare i pendolari per diverse ore al giorno: condizioni che scoraggiano al punto che ragazze e ragazzi rinunciano a iscriversi perché non se lo possono permettere”.
Prosegue Anna Graziani: “Garantire il diritto allo studio non significa solo portare in aula dei giovani: è offrire la possibilità concreta di farcela, indipendentemente dal reddito, dal genere o dalle condizioni personali. La Toscana, con l’Azienda regionale per il diritto allo studio, ha costruito negli anni un sistema solido di sostegno economico, che va dalle borse ai contributi per gli alloggi, dalla mensa ai trasporti agevolati, fino al supporto psicologico. Questo è un punto di partenza da riconoscere e comunicare”.
“Ma se vogliamo che l’università torni concretamente a essere motore di uguaglianza e crescita – dice Graziani – dobbiamo avere il coraggio di spingerci oltre. A una ragazza di Lucca interessata a studiare architettura, a una giovane madre che vuole concludere il suo percorso di studi, a uno studente fuori sede che non trova casa a prezzi accessibili, una politica sana e realistica non può rispondere con soluzioni parziali”.
“Servono spazi di studio e orientamento diffusi oltre i soli poli universitari; servono programmi che incoraggino le studentesse a scegliere i percorsi scientifici, rompendo quella barriera invisibile che ancora oggi le tiene lontane dalle cosiddette discipline Stem; servono alloggi e contributi pensati anche per chi cresce un figlio mentre studia, perché la genitorialità non diventi mai una rinuncia al sapere”, propone Anna Graziani.
“Oggi il contributo regionale è un sollievo contro il caro-affitti, ma non è sufficiente. Una società che fa delle chiavi di un appartamento il discrimine tra chi ha il diritto di formarsi e chi no è una società iniqua, corta, senza futuro. Qui si gioca la vera partita: università accessibile significa giustizia, innovazione che nasce e, con più probabilità, resta in Toscana. Perché l’università – incalza Graziani – ha le carte in regola per essere sempre più motore di ricerca e sviluppo per i territori. Penso, per esempio, alle collaborazioni possibili tra atenei e imprese locali per fare in modo che l’alta formazione si traduca in alta occupazione”.
Continua Graziani: “Non basta formare ragazze e ragazzi brillanti: dobbiamo assicurare loro la possibilità di restare in Toscana, se vogliono. Di costruire qui il proprio futuro, di restituire in innovazione, lavoro e crescita sociale ciò che hanno ricevuto in formazione e sostegno. La nostra Regione ha una tradizione solida alle spalle, ma la sfida dei prossimi anni sarà trasformare il diritto allo studio in una promessa mantenuta, con un’attenzione nuova alle fragilità, alle differenze, alla dignità di chi costruisce il presente con i libri in mano”.
Infine, Graziani lancia le sue proposte: “Per questo servono tre impegni concreti: un fondo straordinario regionale per calmierare gli affitti delle stanze universitarie; un piano di residenze studentesche diffuse, realizzato anche attraverso il recupero di immobili pubblici inutilizzati; e un programma strutturale di borse di studio e tutoraggio dedicato alle donne che scelgono percorsi scientifici e tecnologici, così da abbattere il divario di genere nelle discipline Stem”.