«La regione Toscana sospende gli accorpamenti scolastici deliberati in attesa dei ricorsi, fra i quali quello al Capo dello Stato», fa notare Giuseppe Vezzoni di Libera Cronaca confrontando quanto accaduto a Stazzema in passato: «Il Comune di Stazzema, nel 2008, nonostante il ricorso al Capo dello Stato, non sospese il provvedimento del rinnovo oneroso delle concessioni cimiteriali perpetue».
«Sul Sole 24ore del 2 dicembre la notizia che la Regione Toscana, con senso istituzionale, ha provveduto ad accorpare i sedici istituti scolastici previsti per il territorio regionale pur non condividendo l'indirizzo del Governo e ricorrendo alla Consulta. Tuttavia, nella seduta della Giunta di lunedì 1 dicembre è stato deliberato di sospendere i tagli in attesa delle sentenze che saranno emesse a seguito dei ricorsi, fra i quali anche quello del Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica presentato dalla Provincia di Lucca". Inizia così l'analisi di Vezzoni, che prosegue: "Questa precauzione istituzionale fa onore al governo della Toscana ma riporta all'attenzione della cronaca il comportamento totalmente difforme che tenne nel 2008 l'amministrazione del Comune di Stazzema. L'ente non sospese il provvedimento del rinnovo oneroso delle concessioni cimiteriali perpetue in attesa della pronuncia che sarebbe seguita dal Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica che fecero 27/28 cittadini stazzemesi titolari di concessione cimiteriale perpetua ma trattenne l'atto per 32 mesi - il ricorso fu protocollato presso l'Uffici Prot. del Comune di Stazzema rispettando la normativa prevista - e continuò a intimare il rinnovo oneroso di questa specifica tipologia di concessioni cimiteriali e ad ammonire i cittadini eventualmente non ottemperanti che avrebbe dato seguito alla riscossione coatta del dovuto. Questo provvedimento poteva essere evitato previa estumulazione della salma dai loculi o dalle tombe di famiglia», scrive il responsabile di Libera Cronaca.
«A rileggere oggi gli articoli de La Nazione del 27 maggio 2012 e poi de La Nazione del13 dicembre 2013, con cui si informò l'opinione pubblica di tutta la Versilia che le concessioni cimiteriali perpetue dovevano essere pagate e che il comitato civico istigava all'evasione fiscale, si comprenderebbe a fondo l'animo istituzionale e democratico con cui si dovettero misurare il Comitato civico e i titolari di queste particolari concessioni cimiteriali. Con l'articolo del 13 dicembre 2013 l'amministrazione comunale informò che il presidente Napolitano aveva dato ragione al comune di Stazzema. Un falso, poiché il Consiglio di Stato ritenne inammissibile il ricorso per incompetenza di giurisdizione e rinviò la risoluzione del contenzioso sorto sull'obbligatorietà del rinnovo oneroso della concessione perpetua alle competenze della giustizia ordinaria, la quale ha condannato e ricondannato il Comune di Stazzema nelle numerose sentenze emesse per l' illegittimità del provvedimento. Dopo l'avvenuta pronuncia che c'era stata della Corte di Cassazione in merito a due ricorsi contro il giudizio soccombenza portati al vaglio dell'Alta Corte da parte del Comune di Stazzema, ricorsi respinti in tutti i punti prodotti per riformare la soccombenza sancita nel primo e secondo grado di giudizio, il 18 ottobre 2023 l'on. Chiara La Porta presentò presso la Camera dei Deputati un'interrogazione a risposta scritta ai ministri dell'Interno e a quello delle Finanze e dell'Economia in merito al provvedimento illegittimo del rinnovo oneroso delle concessioni cimiteriali perpetue che è stato assunto dai sindaci del Comune di Stazzema, Michele Silicani e Maurizio Verona. La parlamentare toscana, del partito Fratelli d'Italia, nel riassumere la vicenda di questo atto pubblico adottato in Italia solo dal Comune di Stazzema, chiese ai Ministri interrogati se fossero a conoscenza dei fatti esposti e se nel caso si "intenda adottare iniziative, per quanto di competenza, anche di carattere ispettivo, in particolare ai sensi dell'articolo 60, commi 5 e 6." Di questa interrogazione, a oltre due anni di distanza, non si è più saputo nulla, come fosse caduta nel vuoto. Chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto, ossia "ciò che è stato, è stato". Questo sembrerebbe il risultato finale di una vicenda che iniziò nel 2007 e si è conclusa nel 2023. Una ben magra consolazione per tanti cittadini stazzemesi che si sono trovati a fare i conti con questo provvedimento illegittimo e che oggi, sapendo che la Regione Toscana ha sospeso l'applicabilità degli accorpamenti decisi per attendere le decisioni che - per quanto concerne la Provincia di Lucca – scaturiranno dal Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, si chiedano se ci siano due pesi e due misure: rispetto e attenzione se lo strumento del Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica è impugnato da enti istituzionali, mala diligenza e punto rispetto se sono i cittadini a ricorrere al rimedio giustiziale presso il Capo dello Stato. A Stazzema è stato così. La vicenda ha lasciato situazioni non chiuse e che andrebbero affrontate a livello di governo nazionale laddove emerga la necessità di ripristinare la legittimità che eventualmente fosse stata infranta».
NB: L'interrogazione completa è consultabile preso Atti Parlamentari — pag. 5432 — Camera dei Deputati XIX Legislatura — Allegato B ai Resoconti — Seduta del 18 Ottobre 2023.
Giuseppe Vezzoni, responsabile di Libera Cronaca, addì 4.12.2025
