Con le elezioni comunali del maggio 1990 la coalizione di Rinascita della Montagna viene sconfitta e si entra nei quattordici anni amministrativi del sindaco Gian Piero Lorenzoni, che viene eletto per la prima volta alla guida di una coalizione politica, Dc e Psdi (1990-95) e poi come candidato a sindaco della lista civica Vivere Stazzema (1995-'99;'99-2004). Tra gli eletti nella coalizione politica della DC e Psdi, anche Michele Silicani, che nel 2004 diverrà sindaco di Stazzema e avrà nella sua Giunta Maurizio Verona, come vicesindaco, e Paolo Conti come assessore. Questi ultimi due nominativi erano tra i quattro eletti nelle liste di Rinascita della Montagna egemonizzata politicamente dal PCI a seguito dell'incrinarsi del rapporto con il PSI. Quattordici anni dopo si ritroveranno per amministrare il comune di Stazzema coesi al sindaco Michele Silicani. Questa singolare congiunzione di idee e di collimazione amministrativa sarà determinata dalla stagione di Tangentopoli, che inizierà nel febbraio del 1991 e che porterà nel giro di quattro anni al totale collasso dei partiti della Prima Repubblica e alla nascita delle liste civiche. Dal maggio 1990 non verranno più costituiti a Stazzema i consigli di frazione e la varie problematiche del territorio saranno sempre più appannaggio decisionale degli amministratori laddove nelle frazioni non sia attiva una associazione o un comitato di cittadini. Dal 1990 al 19 giugno 1996 il tema delle infrastrutture viarie, salvo mia non voluta amnesia, è amministrativamente e giornalisticamente soverchiato da altre tematiche, come la ricerca della verità sulla strage di Sant'Anna e la valorizzazione della memoria. Tematiche in cui irrompe anche la frazione di Mulina, le cui vicende belliche erano state dimenticate dalla storia e restate sotto traccia, su richiesta del sindaco Conti, dal 1985 al 1990. Il timore era quello di fornire un appiglio per richiedere una più puntuale precisazione storica prima di approvare la legge, data per scontata, del Parco della Pace. Con l'alluvione del 19 giugno 1996, evento che mise a nudo l'isolamento viario del territorio stazzemese, il focus politico-amministrativo si concentrò sulla necessità di realizzare le vie di fuga e riportò nel cuore dell'agenda amministrativa la Stazzema-Gallicano, la Farnocchia-Sant'Anna e la Pomezzana-San Rocchino-Casoli. Quest'ultima viabilità entrò in competizione, come priorità di via di fuga necessaria al Comune di Stazzema, con la Farnocchia-Sant'Anna. Nel dibattito politico amministrativo furono introdotti anche altri collegamenti viari, come la Volegno-Risvolta, la Terrinca-Cansoli, la Pruno-Antro del Corchia, l'Arni-Arnetola. Ci fu un momento in cui la Pomezzana-San Rochino-Casoli sembrò il progetto che avrebbe rotto il secolare isolamento dello Stazzemese. (Continua)
Giuseppe Vezzoni, responsabile di Libera Cronaca