Riceviamo e pubblichiamo il comunicato diffuso da Italia Nostra Versilia.
«Due sono le condizioni, serie e ineludibili, che il drammatico stato del pianeta, oggi come non mai, impone ad una responsabile politica della città e del territorio: la cessazione di consumo di suolo -anzi, il suo recupero- e la cessazione della distruzione del "verde" cittadino -anzi la sua ricostituzione e il suo arricchimento-. Queste condizioni debbono essere responsabilmente e realmente attuate, se è vero, come afferma l'archistar Stefano Boeri, uno degli artefici del miracolo di Milano, che "la battaglia per il clima e l'ambiente si può vincere partendo dalla città". Viareggio, nel corso degli anni, ha subito sciagurate operazioni urbanistiche e, sia per incuria che per speculazione, ha patito una sensibile perdita di capitale naturale, che, congiuntamente, ne hanno alterato identità, fisionomia e carattere. Un processo, purtroppo, proseguito, se non accentuato, dalle recenti scelte politiche della città. Il verde del centro cittadino, anziché essere curato e recuperato, viene sistematicamente distrutto; si creano dannose isole di calore; si cancellano i residui segni dell'identità cittadina -vedi il recente esempio di "rigenerazione" dell'esistente: l'abbattimento della "casa dei contadini" all'ex Campo d'Aviazione, il cui recupero poteva essere "spazio pubblico" e notevole risorsa per il quartiere-; si progettano costruzioni di nuove abitazioni su suolo pubblico -in una città che ha raggiunto e superato la saturazione abitativa-; ostinatamente, senza voler prendere in considerazione le esistenti soluzioni alternative, si vuole costruire un Asse di Penetrazione nella Pineta di Levante -a sud dello Stadio- per il trasporto di imbarcazioni di dimensioni e peso eccezionali, che, oltre ad abbattere parte del bosco, separerebbe la città dalla sua pineta con una vera e propria diga che, alterando il regime delle acque impedendone lo sbocco nel porto, condannerebbe la pineta ad una sicura agonia, trasformandola in una palude. Danneggerebbe inoltre il Viale dei Tigli... In una parola: una catastrofe. E gli artefici di questo programma parlano di "stop al consumo di suolo". Un vero disastro che può trovare l'eguale solo nella costruzione della "Città Giardino", quando un pezzo di pineta fu mangiato dalla speculazione edilizia», conclude il presidente ing. Antonio Dalle Mura.