Riceviamo e pubblichiamo il comunicato diffuso da Unarma - Associazione Sindacale Carabinieri - Toscana.
La brutale aggressione avvenuta a Viareggio ha acceso i riflettori su un fenomeno che da tempo preoccupa residenti, turisti e operatori delle forze dell’ordine. Un gruppo di individui a volto coperto, armati di bastoni, ha attaccato due cittadini stranieri in pieno centro, suscitando sgomento e indignazione nella comunità. Un episodio grave, che purtroppo non rappresenta un caso isolato. Viareggio, storicamente simbolo di accoglienza, cultura e turismo, sta vivendo una preoccupante recrudescenza di episodi di microcriminalità, che alimentano un crescente senso di insicurezza tra la popolazione. La distanza tra percezione e realtà si fa sempre più sottile, lasciando spazio a possibili derive pericolose, come già accaduto altrove. L’esempio più emblematico arriva da Milano, dove si è costituito il gruppo “Articolo 52”, formato da cittadini che si sono organizzati in ronde armate con l’obiettivo di supplire all’azione delle istituzioni. Un precedente che non possiamo ignorare né permettere che si ripeta. L’autotutela, le reazioni impulsive e la giustizia sommaria rappresentano una minaccia concreta per l’equilibrio democratico e civile delle nostre città. Come sindacato impegnato nella tutela del personale delle Forze dell’Ordine, riteniamo indispensabile affrontare il tema della sicurezza con strumenti efficaci, concreti e tempestivi. In particolare, è urgente intervenire su due direttrici prioritarie:
- Avviare con determinazione la piena distribuzione del Taser e di altri strumenti necessari agli operatori di polizia. Questo dispositivo non letale, se utilizzato correttamente, consente di gestire situazioni critiche con efficacia e minore impatto fisico. Tuttavia, la sola dotazione non basta: è essenziale accompagnarla con una formazione continua e qualificata, affinché l’impiego avvenga nel rispetto dei principi di sicurezza, proporzionalità e responsabilità. Una forza di polizia moderna deve poter operare con strumenti adeguati e una piena consapevolezza tecnica, etica e giuridica.
- Garantire il coinvolgimento strutturato delle rappresentanze sindacali nei Comitati Provinciali per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. Le donne e gli uomini in divisa, che vivono quotidianamente la realtà operativa del territorio, devono avere voce nella definizione delle strategie di prevenzione e intervento.
Il nostro impegno è costante: difendere chi ogni giorno tutela la legalità, senza alimentare paure o tensioni, ma sollecitando risposte chiare e concrete. Non possiamo tollerare che l’insicurezza, reale o percepita, diventi terreno fertile per iniziative pericolose, scorrette o al di fuori della legalità. La democrazia si protegge anche così: dotando chi serve lo Stato di strumenti adeguati e rifiutando con fermezza ogni forma di violenza, emulazione e vendetta privata.