Per la rassegna 'Scrittori e lettori a Villa Argentina', la storica villa viareggina ospiterà un ciclo di incontri dedicati a Giacomo Puccini, organizzato dal Centro Studi Arnopolis, in collaborazione con dreamBook edizioni.
Il primo appuntamento è per martedì 7 ottobre, quando Emiliano Sarti proporrà il suo studio 'Puccini al Giglio - Le opere di Puccini al teatro di Lucca dal 1891 al 2024'. Si tratta dell'unico studio che raccoglie tutte le opere del Maestro lucchese, rappresentate nel teatro della sua città natale, fino allo scorso anno. Un volume che propone recensioni, fotografie, testomonianze che raccontano il rapporto tra Puccini e la sua città, ricordando i grandi artisti (cantanti, registi, direttori d'orchestra) che hanno onorato la sua memoria.
Il 'trittico' di incontri prosegue il 21 ottobre quando protagonista sarà Renzo Cresti, saggista e musicologo, già direttore del Conservatorio 'Boccherini' di Lucca. Il suo 'Le ragioni di Torrefranca - Puccini e il melodramma italiano del XIX e XX secolo' rappresenta un'acuta analisi del controverso saggio di Fausto Torrefranca, 'Giacomo Puccini e l'opera internazionale', pubblicato nel 1912 e nel quale l'autore attacca ferocemente il Maestro lucchese e l'opera lirica. Le 'ragioni' di Torrefranca vanno ben oltre la facile e scontata critica e Cresti le affronta in maniera approfondita e ricca di particolari.
Il ciclo di incontri si chiuderà il 4 novembre con Rossella Martina che propone 'Gli ultimi giorni di Puccini - Turandot: il sogno incompiuto'. Turandot, la Principessa di Gelo, perseguita Giacomo Puccini letteralmente anima e corpo dal 1920 al 1924, anno nella sua morte. E' come se l'ombra di Turandot e quella della Morte si sovrapponessero, turbando profondamente il compositore e impedendogli di completare l'opera e darle un 'lieto fine'. Nella prima parte del libro seguiamo il Maestro negli anni che dedica a questa sua ultima opera: Puccini sente, presagisce quest'ombra oscura proiettata da Turandot ben prima che la malattia - un cancro alla gola - si manifesti. Le lettere scambiate con i suoi librettisti, Adami e Simoni, testimoniano la sua ricerca incessante, l'insoddisfazione, il dolore, la resa, la tristezza di quel periodo. Nella seconda parte del libro, l'autrice racconta giorno per giorno gli ultimi due mesi della vita di Puccini: la scoperta della malattia, le visite dagli specialisti, la scelta di andare a Bruxelles a operarsi, ma anche la solitudine e la paura dell'uomo e la tragedia della morte, inattesa e beffarda.
«In questo anno di transizione tra il centenario della morte e il prossimo centenario della prima di Turandot - dicono i promotori del ciclo di incontri - può essere utile un momento di riflessione su questo grande compositore che ha illuminato con le sue opere un periodo storico abbastanza complesso come quello della fine del XIX secolo e l'inizio del XX».
Tutti gli incontri - moderati dal giornalista e critico musicale, Stefano Mecenate - inizieranno alle 16:30 e sono a ingresso gratuito fino ad esaurimento della Sala Parenti che li ospita.
Per informazioni: 0584/1647600; mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.