Il consigliere di Corsanico Morelli Nicola, capofila dei consiglieri di opposizione, insieme a Bertolaccini Pietro, Cima Pietro e Marzia Lucchesi, denuncia il protrarsi del disagio causato dalla frana di Corsanico, che quasi un anno dopo l’evento continua a interrompere la viabilità e a mettere in difficoltà le famiglie della frazione. Ad oggi non è ancora arrivata all’Unione dei Comuni la firma del Dirigente Regionale per sbloccare i 50.000 euro destinati dalla Regione alla messa in sicurezza dell’area. Il caso di Corsanico mette in luce le contraddizioni interne alla Giunta e la gestione disastrosa delle emergenze. L’assessore al bilancio Del Soldato è noto per la sua capacità di trovare fondi immediati per opere secondarie: dalla palestra della piscina comunale al verde dell’asilo nido di Piano di Mommio, tutto riceve urgenza e finanziamenti immediati. Per Corsanico, invece, dove le famiglie vivono disagi quotidiani e rischiano isolamento, non si muove un euro. È evidente che non si tratta di mancanza di risorse, ma di una scelta politica interna alla Giunta, una decisione consapevole di trascurare la frazione. Ma la responsabilità non si ferma all’attuale assessore al bilancio. Anche l’ex assessore ai Lavori Pubblici Stefano Natali, noto per la sua chiarezza e correttezza istituzionale, avrebbe dovuto fornire spiegazioni. Può e dovrebbe ancora chiarire perché il suo Assessorato e la Dirigente dell’epoca, la Dottoressa Aveta, non hanno applicato la cosiddetta “variazione urgente di bilancio di Giunta”, strumento che questa amministrazione utilizza abitualmente per risolvere ogni problema a loro caro, tranne le vere emergenze. Ancora oggi, le famiglie di Corsanico attendono risposte: perché allora si è scelto di ignorare la situazione? Quali ragioni politiche o contabili hanno prevalso sull’urgenza dei cittadini? La Giunta ha scelto la via ordinaria, più lenta e burocratica, lasciando le famiglie in balia del disagio. Il confronto con Massaciuccoli è impietoso: lì una frana simile è stata affrontata immediatamente e risolta con rapidità. A Corsanico, invece, la Giunta ha scelto di non agire, ignorando le famiglie e rinviando a tempo indefinito una soluzione possibile. È una gestione politica che non può più essere tollerata.L’Unione dei Comuni comunica che, una volta avviato il cantiere, saranno necessari circa tre mesi per completare i lavori. La riapertura per Natale era solo uno slogan propagandistico senza alcuna base tecnica, un annuncio che ha illuso le famiglie per mesi e che oggi appare come una beffa.La frana di Corsanico è diventata il simbolo di una Giunta che continua a propagandare promesse infrante e ritardi incomprensibili, mentre i cittadini attendono risposte concrete. È arrivato il momento che la Giunta Barsotti, l’assessore al bilancio Del Soldato e l’ex assessore Stefano Natali spieghino pubblicamente le proprie scelte, chiariscano le priorità e giustifichino l’abbandono di Corsanico. La politica non può più nascondersi dietro procedure ordinarie quando la vita delle persone è in gioco.








