Saranno sostituiti quattro quadri elettrici. Il presidente Dino Sodini: "Lavori finanziati con risorse interne tramite il bilancio che deriva dal contributo di bonifica"
Senza gli impianti idrovori, ci sono ampie zone della costa apuoversiliese che finirebbero spesso e volentieri sotto l'acqua, anche in assenza di pioggia. Aree depresse, che si trovano sotto il livello del mare, che sono state bonificate in passato per poter essere utilizzate: sono state costruite case, palazzi, aziende agricole e non solo, hotel e altre attività turistiche e ricettive. Senza le idrovore, questo ancora oggi non sarebbe possibile. Ed è per questo che uno degli impegni principali del Consorzio di Bonifica Toscana Nord è la gestione e manutenzione costante delle idrovore, per mantenerle aggiornate ed efficienti, sempre pronte a entrare in funzione in caso di necessità o emergenza.
A volte si tratta di piccoli interventi manutentivi, altre volte di veri e propri 'aggiornamenti' essenziali con investimenti rilevanti. È il caso, ad esempio, del cantiere che sta per aprire nei prossimi giorni sulle idrovore destra e sinistra Sassaia, nel comune di Massarosa. Un progetto da 230mila euro, interamente finanziato con risorse interne del Consorzio di Bonifica Toscana Nord, tramite il bilancio che deriva dal contributo versato dai consorziati.
È prevista la sostituzione di quattro quadri elettrici, che poi sono il cuore e il cervello degli impianti idrovori: stiamo parlando di due impianti di sollevamento, composti ciascuno da tre idrovore, in grado di sollevare circa 6mila litri di acqua al secondo. Il loro funzionamento è essenziale per drenare le acque basse del bacino di bonifica a "Ponente di Viareggio": le acque prelevate vengono poi immesse nel canale di acque alte Farabola-Sassaia, dove peraltro è in corso il cantiere di adeguamento alla portata duecentennale da 1,2 milioni di euro presentato nei giorni scorsi. Idrovore importanti e potenti, ed energivore ovviamente: per essere mantenute in funzione, ogni anno servono cifre fra i 50mila e i 60mila euro.
"Due idrovore essenziali per la gestione del reticolo idraulico e la riduzione del rischio – sottolinea il presidente Dino Sodini -, e fanno parte di un'importante rete di infrastrutture tecnologiche e meccaniche gestite dal Consorzio su tutto il territorio, una quarantina in tutto, in particolare lungo la costa apuoversiliese. Non servono soltanto in situazioni di emergenza ma molte entrano in funzione costantemente ogni giorno per tutto l'anno, per garantire la piena vivibilità e fruibilità di aree che si trovano al di sotto del livello del mare. Le risorse del contributo di bonifica servono anche a questo, ossia a garantire l'efficienza di tutti gli impianti attraverso interventi di manutenzione ordinaria che riguardano aspetti tecnologici e meccanici, come gli sgrigliatori che ogni anno trattengono tantissimi quintali di vaglio e rifiuti".