La Pomezzana-San Rocchino-Casoli, a causa dell'alluvione che evidenziò l'importanza di dotare di vie di fuga un territorio isolato come quello di Stazzema, rientrò nel focus dell'opinione pubblica versiliese in cui era stata agli inizi del decennio amministrativo precedente con destinazione Alto Matanna e poi fuoriuscita con l'amministrazione di Rinascita della Montagna. Contribuì a riporla all'attenzione anche la sintonia che instaurò tra le amministrazioni di Stazzema e di Camaiore per realizzare un'infrastruttura viaria che collegasse lo Stazzemese con il territorio di Camaiore. La sinergia amministrativa tra i due comuni versiliesi fece temere che lo storico collegamento Farnocchia-Sant'Anna scadesse d'interesse e fosse subordinato a quello della Pomezzana-San Rocchino-Casoli. Per una memoria storico-ammnistrativa sui due collegamenti va rilevato che su ambedue i progetti si concentrò l'azione di sostegno e d'ostilità della politica dei due comuni. Dal versante politico di Stazzema l'ostilità alla San Rocchino-Casoli fu manifestata dalle forze della sinistra che erano schierate per la Stazzema-Gallicano e la Farnocchia-Sant'Anna, sia prima dell'alluvione del 1996 che dopo. Con la Stazzema-Gallicano si voleva premiare, dando un collegamento tra la frazione di Palagnana e il comune di riferimento, una comunità che pur vivendo al di là del versante a mare delle Apuane, quindi in un contesto territoriale garfagnino, aveva dato più volte dimostrazione del sentirsi appartenente allo Stazzemese e alla Versilia e di voler restare in queste territorialità anche se il tempo di percorrenza che serve oggi per spostarsi da Palagnana al municipio di Pontestazzemese o viceversa non è poi così tanto inferiore a quello che occorre per raggiungere dal casello Versilia quello di Milano.
Sarebbe significativo rileggere le dichiarazioni riportate sui giornali durante la campagna elettorale della primavera del 1985 o, dopo l'alluvione, le prese di posizione di esponenti del gruppo consigliare di minoranza, la lista civica Stazzema Democratica, contro la realizzazione della San Rocchino-Casoli, collegamento sostenuto invece dalla Democrazia Cristiana di Stazzema e poi dalla lista civica Vivere Stazzema. Il 12 agosto 1996, con la visita a Sant'Anna dell'allora Ministro dell'Interno, on. Giorgio Napolitano, da parte dell'allora amministrazione comunale di Stazzema fu sostenuta l'incriminazione morale "anche da morto" del maggiore nazista Walter Reder come il "boia di Sant'Anna" e dal consigliere di minoranza Paolo Conti fu perorata anche la necessità di collegare Farnocchia con Sant'Anna. Due anni dopo, il 29 aprile 1998, lo stesso consigliere capeggerà la manifestazione di sensibilizzazione - con tanto di magliette e di striscione rivendicante la realizzazione della via Farnocchia-Sant'Anna - tenuta da diversi abitanti di Farnocchia lungo la strada durante il rientro a valle del presidente della Repubblica, On. Oscar Luigi Scalfaro, dalla cerimonia che c'era stata all'Ossario di Col di Cava. Quella del presidente Scalfaro potrebbe essere considerata la prima visita ufficiale di un presidente della Repubblica italiana a Sant'Anna, poiché quella che fece Sandro Pertini il 29 settembre 1982 fu ufficiosa e non ci fu il discorso presidenziale.
Dopo questa manifestazione a favore del collegamento Farnocchia-Sant'Anna animata dai residenti di Farnocchia e in previsione della visita l'appena eletto Presidente Carlo Azeglio Ciampi avrebbe fatto il 25 aprile del 2000, anche dai superstiti e dagli abitanti di Sant'Anna si levarono voci in favore del collegamento Farnocchia-Sant'Anna, che nel 1960 fu rifiutato. Il 4 febbraio 2000 il superstite Angelo Berretti contestò sulle pagine de Il Tirreno la "via di fuga Pomezzana-S.Rocchino-Casoli" come sperpero di danaro pubblico e richiamò invece l'attenzione sulla via di collegamento Farnocchia-Sant'Anna di Stazzema, "che in sessanta anni gli amministratori non sono stati capaci di costruire". Il 14 aprile del 2000 La Nazione pubblicò un articolo dal titolo "Appello a Ciampi: Sant'Anna è un paese fantasma". "Gli abitanti di Sant'Anna, esasperati per le difficoltà quotidiane, - era riportato l'articolo - intendono rivolgere un appello direttamente al Presidente Ciampi". I residenti elencano le necessità che ritengono indispensabili, anche "in vista dell'afflusso di visitatori al Parco della Pace". Tra queste anche la via di collegamento Sant'Anna, Farnocchia, Pontestazzemese. "È una promessa che ci è stata fatta più volte ma che non si è mai trasformata in realtà". (Continua)
Giuseppe Vezzoni, responsabile di Libera Cronaca