Cronaca
Asl Toscana nord ovest: pubblicata nel sito aziendale la Carta dei Servizi 2025
L’Asl Toscana nord ovest comunica che all’interno del sito internet aziendale, all’indirizzo https://www.uslnordovest.toscana.it/urp/carta-servizi è pubblicata la Carta dei Servizi 2025, un documento che rappresenta un…

Francesco Manteghetti nominato direttore della Farmaceutica ospedaliera di Massa e Versilia
Francesco Manteghetti è il nuovo direttore dell’unità operativa di Farmaceutica ospedaliera di Massa e Versilia, nell’ambito dell’Azienda USL Toscana nord ovest. L’attribuzione del nuovo ruolo è stata stabilita…

Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest: ad agosto rallenta la domanda di lavoro a Lucca, Massa-Carrara e Pisa
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato diffuso dalla Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest. Ad agosto 2025 le imprese delle province di…

10 agosto 2023- la lotta contro la vendita del Monte Altissimo: il ricordo di Italia Nostra Versilia
Italia Nostra Versilia ricorda la manifestazione a Seravezza il 10 Agosto 2023 contro la vendita del monte Altissimo decisa dal Comune. "Sono passati due anni ma la nostra Resistenza continua…

La strage dimenticata: Giuseppe Vezzoni ricorda la storia del massacro nazifascista della Sassaia, la cui memoria è stata recuperata solo nel 2003
Fu Giuseppe Vezzoni, nel 2003, a riportare alla memoria e a sollecitare commemorazioni e ricordi per la strage della Sassaia, avvenuta per mano nazifascista, nel 1944, nella quale…

Antonio Dalle Mura, presidente Italia Nostra Versilia: "Sul Piano Strutturale del Comune di Viareggio - Generali considerazioni preliminari"
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato diffuso da Italia Nostra Versilia. «Due sono le condizioni, serie e ineludibili, che il drammatico stato del pianeta,…

Unarma Toscana: "Viareggio, allarme sicurezza. Escalation di violenza impone risposte urgenti"
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato diffuso da Unarma - Associazione Sindacale Carabinieri - Toscana. La brutale aggressione avvenuta a Viareggio ha acceso i riflettori su…

Aggrediti due giovani di origine marocchina sulla passeggiata di Viareggio
Un gruppo di ragazzi vestiti di nero, col volto coperto, presumibilmente di nazionalità italiana, hanno aggredito due ventenni marocchini con bastoni e bottiglie sulla passeggiata di Viareggio verso…

Sarà il Tribunale di Lucca a pronunciarsi nella controversia tra la Fondazione Festival Pucciniano e il Circolo Velico attivo nel porticciolo di Torre del Lago
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato diffuso dal Circolo Velico Viareggio. Dopo lo scontro e le polemiche delle ultime settimane tra la Fondazione Festival Pucciniano…

Andrea Celli, vicepresidente del Consorzio di Bonifica Toscana Nord: "Troppa plastica nei nostri fiumi"
"I numeri presentati da Legambiente Toscana, nell'ambito dell'iniziativa Goletta Verde, sulla plastica che arriva alle foci dei nostri fiumi e da qui in mare sono impressionanti: dimostrano ancora…

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Con una lettera a firma congiunta, il ministro della salute, Roberto Speranza e il sottosegretario all'editoria Andrea Martella, hanno chiesto il sostegno dell'USPI e dei propri associati per diffondere l'uso dell'app Immuni.
Si tratta di pubblicare sulle testate giornalistiche cartacee e online, con adeguata visibilità, un invito a scaricare l'app Immuni rivolto a chi non l'ha ancora fatto. Ecco quanto appare sul notiziario on line dell'Uspi:
Il ministro della salute e il sottosegretario all’editoria hanno chiesto di supportare l’iniziativa pubblicando un invito sui giornali.
Con una lettera a firma congiunta, il Ministro della salute, Roberto Speranza, e il sottosegretario all’editoria, Andrea Martella, hanno chiesto il sostegno dell’USPI e dei propri associati per diffondere l’uso dell’app Immuni.
Lo strumento digitale da scaricare sui propri telefoni è – come si legge nel sito ufficiale – “un’app creata per aiutarci a combattere l’epidemia di COVID-19. L’app utilizza la tecnologia per avvertire gli utenti che hanno avuto un’esposizione a rischio, anche se sono asintomatici”.
La richiesta dei Ministeri maggiormente coinvolti nella lotta alla pandemia da coronavirus, si traduce, in breve, nella pubblicazione sulle testate giornalistiche cartacee e online, con adeguata visibilità, un invito a scaricare l’app Immuni, rivolto a chi non l’ha ancora fatto.
“Riteniamo che i giornali possano avere un ruolo importantissimo – scrivono i due nella lettera i ministri – nell’ampliare la platea dei cittadini dotati di questo strumento indispensabile per prevenire i rischio di contagio”.
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Commento di Aldo Grandi, direttore delle Gazzette: riceviamo da parte dell'Unione Stampa Periodica Italiana che riunisce giornalisti ed editori associati, una mail contenente l'esortazione a pubblicare con la dovuta e adeguata visibilità un banner con l'invito ai lettori delle varie testate iscritte a scaricare l'app Immuni. Ringraziamo, ma non possiamo accettare non essendo assolutamente d'accordo. Siamo convinti delle buone intenzioni di coloro che esortano a scaricare l'applicazione, ma non ci piace né ci è mai piaciuto né mai ci piacerà una società ipertecnologica in grado di controllare in ogni momento le nostre esistenze. A noi questo sistema di scannerizzazione degli individui, per di più per un virus la cui letalità, dati alla mano, è, attualmente, pressoché uguale a zero, non piace. Per cui rivendichiamo la libertà di poter decidere autonomamente cosa pubblicare, quando e perché.
Noi siamo fermamente convinti, da sempre e ancora di più negli ultimi tempi, che per andare avanti, a volte e sempre più spesso, occorra tornare indietro. Le app le lasciamo a chi ama la realtà virtuale e la tecnologia elevata a ragione di vita e nuovo dio da adorare. Noi, al contrario, amiamo ancora il profumo delle cose, la spontaneità dei comportamenti, la naturalezza delle emozioni e la gioia delle sensazioni derivanti dalla natura e dalla realtà. Le app le lasciamo a chi non sa vivere, oggi, senza cellulari, smartphone, tablet e ogni sorta di diavoleria elettronica. Abbiamo vissuto tragedie umane, personali e non, che ci hanno insegnato come l'essere umano sia il frutto di un'esperienza meravigliosa e ci rifiutiamo e ci rifiuteremo sempre di assurgere al ruolo di cavie per qualsiasi esperimento non derivi dalla nostra convinzione e adesione.
C'è e ci sono, purtroppo, persone che vorrebbero non soltanto decidere delle nostre vite, ma anche della nostra morte e scegliere, per noi, il modo migliore per abbandonare questa valle di lacrime. Noi rivendichiamo il diritto inalienabile sancito dall'unica costituzione che conti - quella del buonsenso - di poter scegliere se non come vivere ché sembra, ormai, divenuto impossibile, almeno come, nel caso, morire. Sicuramente con dignità.
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Roma, Campo dei Fiori, al centro la statua che ricorda Giordano Bruno, arso vivo dalla Santa Inquisizione o Chiesa cattolica che dir si voglia il 17 febbraio del 1600. Al momento di essere condannato a morte, il frate domenicano, scrittore e filosofo pronunciò la famosa frase «Maiori forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accipiam» («Forse tremate più voi nel pronunciare contro di me questa sentenza che io nell'ascoltarla)».
Roma, Campo dei Fiori, 9 ottobre 2020. Il governo di fantocci che niente ha da invidiare ai cardinali inquisitori che arsero vivo Giordano Bruno, ha varato il Dpcm con cui ha introdotto l'obbligo di indossare le mascherine all'aperto h24. A Roma, ma non solo, migliaia di giovani scendono in piazza per vivere la propria vita. Molti indossano la mascherina, qualcuno preferisce di no. In piazza del Biscione, adiacente Campo dei Fiori, sbucano un maresciallo dei carabinieri accompagnato da due militari. Tutti e tre indossano mascherine e il sottufficiale porta con sé una sorta di registro dove, immaginiamo, trascrivere i trasgressori dell'ordine costituito. In piazza c'è perfino l'esercito. E la polizia locale di Roma che passa al setaccio la più bella gioventù.
Siamo arrivati a questo punto. Invece di combattere la microcriminalità, lo spaccio di droga e garantire la sicurezza dei cittadini, le forze di polizia devono dare la caccia a chi non porta un indumento. Il tutto, per giustificare misure repressive per eccellenza in nome di una difesa da un virus che non solo uccide poco o niente e soltanto a età iperavanzate, ma che, oggi, nonostante un aumento dei contagi, non produce più gli effetti devastanti di qualche mese fa.
Siamo finiti sotto procedimento disciplinare per aver accusato di omicidio questo Governo e per aver utilizzato, nei suoi confronti, un linguaggio non proprio ortodosso. Non chiediamo scusa a nessuno. Anzi, confermiamo tutto. Quello che abbiamo visto per le strade del centro di Roma è allucinante: mai avremmo pensato di vedere agenti e carabinieri impegnati nella caccia all'untore. Pazzesco. Incredibile. Come fa un militare o un rappresentante delle forze di polizia a multare una persona di 500 euro e, la sera, tornare a casa come se niente fosse? Va bene che si deve Credere, Obbedire e Combattere, vero è il motto Usi Obbedir Tacendo, ma c'è un limite e questo limite dovrebbe essere rappresentato dal buonsenso e dall'importanza di sentirsi quello che si indossa. Può un carabiniere, da sempre vicino alla gente comune, dover multare chi non indossa una mascherina o chi la indossa sotto il naso?
Abbiamo percepito in questi due giorni di trasferta romana un fortissimo senso di insofferenza, una altrettanto robusta assenza di qualsiasi solidarietà, ma, anzi, un diffidare gli uni degli altri che non promette niente di buono. Grazie a Tv e giornalisti compiacenti, hanno diffuso la paura a piene mani e questa paura ha distrutto certezze e sicurezze di centinaia di milioni di persone.
Il Potere Costituito ha capito che attraverso il suo braccio secolare può creare paura e generare obbedienza al di fuori di ogni logica. E così governa e impera. Guardate i dati ufficiali del ministero della Salute. I contagi aumentano, ma le conseguenze sono lontane anni luce da quelle di aprile. Quindi, che senso ha tornare al lockdown senza domandarsi come il nostro Paese e le nostre partite Iva potranno reggere all'impatto.
In realtà hanno trasformato questo Paese in un circo equestre e in un lazzaretto. Stanno tornando ad impedire agli italiani di poter lavorare per vivere.