Cronaca
Stop alla guerra a Gaza: accolta all'unanimità a Stazzema la mozione dei consiglieri di opposizione Luce
La mozione dei consiglieri di Opposizione Luce a Stazzema, che chiedeva al sindaco, in qualità di presidente del Parco della Pace, e a tutta l'amministrazione a prendere posizione…

Inaugurata dal Consorzio di Bonifica la panchina rossa gigante contro la violenza sulle donne
E' stata inaugurata questa mattina nella sede di Viareggio del Consorzio di Bonifica Toscana Nord la panchina rossa gigante dedicata alla battaglia contro la violenza sulle donne ma…

La scomparsa di Donia Maauoi, artista in mostra a White Carrara 2025, nel ricordo del direttore artistico Domenico Raimondi
"Donia in più occasioni ha illuminato Carrara con la sua arte - dice Domenica Raimondi, direttore artistico di White Carrara -. La sua é sempre stata una…

Forte dei Marmi: la polizia arresta una cittadina italiana di 42 anni per furto di un furgone dell’azienda Sistema Ambiente
Nel pomeriggio di mercoledì 18 giugno, la volante del commissariato di Forte dei Marmi ha arrestato una cittadina italiana di 42 anni, residente a Foggia per il furto…

Successo per l'incontro sulle truffe con i carabinieri di Viareggio
Presso il Circolo Il Fienile di Viareggio, si è svolto un incontro molto partecipato dedicato al tema delle truffe, organizzato in collaborazione con la Parrocchia del Varignano, la…

Più tutela per il Parco delle Apuane: la richiesta di Laura Manganaro segretaria regionale Italia Nostra Toscana
Laura Manganaro segretaria del consiglio regionale di Italia NostraToscana si è rivolta al presidente nazionale dell’associazione per segnalare la situazione del Parco delle Apuane: “Il Consiglio Regionale di…

Muore motociclista di 32 anni in un incidente a Capezzano Pianore
Fatale lo scontro tra una moto e un furgoncino per un giovane motocilcista di 32 anni che è deceduto sulla via Provinciale a Capezzano Pianore. L'incidente è avvenuto…

Pronto intervento sociale, il servizio si estende alla zona Versilia
Cresce la rete del SEUS, il pronto intervento del servizio sociale. La Versilia è infatti la diciassettesima zona che entra a far parte del sistema. Si estende così…

Pediatri di famiglia: a Seravezza Menchini sostituisce Vettori
L’Azienda USL Toscana nord ovest informa che il prossimo 29 giugno il dottor Roberto Vettori cesserà il proprio incarico di pediatra di famiglia a Seravezza. Da lunedì 30 giugno sarà…

Il Pd versiliese sostiene la consigliera del comune di Pietrsanta IreneTarabella
Federazione Pd Versilia e Unione Comunale Pd Pietrasanta hanno espresso una posizione congiunta sul caso della consigliera Irene Tarabella: "Abbiamo appreso da Irene Tarabella nella giornata di ieri…
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Si è presentato con il cappio al collo. Una delle sue provocazioni, sempre soft, per carità, ma efficaci e dense di significato. E se ieri, a Roma, Momi di #IOAPRO aveva alzato le mani con tanto di manette chiuse come simbolo della protesta dei ristoratori 'maledetti' e 'ribelli', oggi, a Firenze, Samuele Cosentino da Lucca ha messo al collo un bel cappio, di quelli che, in altri tempi nemmeno tanto recenti almeno a casa nostra, servivano a strangolare i condannati a morte con o senza regolare processo.
Cosentino è così, del resto, individualista e, allo stesso tempo, capace di caricarsi la croce sulle spalle e andare avanti lungo quella che, a tutti gli effetti, per i ristoratori è una Via Crucis devastante e ininterrotta. Così, questa mattina alle 11.30, ha preso il microfono nel corso della protesta organizzata e annunciata da Confcommercio di fronte al palazzo della prefettura di Firenze.
Lui, consigliere di Fipe Confcommercio Lucca, è stato delegato a intervenire direttamente dal presidente Benedetto Stefani (Antica Trattoria Stefani) e dai vice presidenti Simona Del Ry (Peperosa) e Antonio Fava (Osteria Dal Manzo).
Cosentino non è un rivoluzionario tantomeno un ribelle, ma non è neanche uno disposto a farsi prendere in giro da una politica o da politici che egli stesso definisce 'cattivi'. Non è, quindi, aprioristicamente contro la politica in quanto, a suo avviso, attaccare la politica a prescindere è un madornale errore. Esiste, infatti e secondo quanto ha spiegato, una buona politica 'ed è quello di cui abbiamo bisogno'.
Fatta questa premessa anche per distinguersi da altre metodologie di lotta della categoria e dopo aver esordito dicendo che l'unico fuoco che a noi piace vedere è quello dei nostri fornelli accesi, il ristoratore lucchese ha sciorinato i dati, impietosi, relativi al suo settore: una ecatombe dove la disperazione è diventata, ormai, generalizzata.
Samuele Cosentino, da diplomatico, ma, a volte, a ghigna dura, ha usato il fioretto per cercare di far capire al Governo e a chi sovrintende alle scelte, che è giunto il momento di guardare in faccia la realtà perché così non si può andare avanti. Ed è per questo che, senza tanti fronzoli, si è messo il cappio al collo, perché questo cappio significa molto e cioè che senza un cambiamento immediato di rotta, esso si stringerà sempre di più al collo dei ristoratori fino a farli morire soffocati.
E allora?
Allora subito riaprire, almeno a pranzo, affinché i componenti del cosiddetto Comitato Tecnico Scientifico e chi sta loro dietro si rendano conto che non sono i ristoranti aperti a far decollare il numero dei contagi tanto più che, dopo 13 mesi di chiusure più o meno totalizzanti, il virus è sempre lì che circola e non per colpa di chi svolge l'attività di ristoratore. Scelte sbagliate finora quindi? Cosentino lo fa chiaramente intendere anche se con il suo solito aplomb.
Una data certa chiede Cosentino, ma che sia domani, dopodomani al massimo, perché oggi è già tardi e anche ieri era come oggi. E domani? Tutto dipenderà dalla possibilità di aprire, almeno a pranzo, altrimenti quel cappio finirà per uccidere una intera categoria.
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Volevano fare la storia e l’hanno fatta. Un movimento nato a gennaio, fatto di poche persone che in un lampo si sono moltiplicate. Proteste civili: questa è sempre stata la linea di IoApro.
Hanno chiesto date e tempistiche. Hanno aspettato e sperato nella tutela delle istituzioni. Tutto è stato vano e a distanza di tre mesi dalla prima manifestazione hanno mosso l’intero Paese, arrivando per la seconda volta nella capitale. Oltre 130 i pullman arrivati oggi pomeriggio da tutta Italia per manifestare contro il prolungamento delle chiusure in diversi settori economici.
“Il commercio è morto”, “Le palestre sono morte”, sono solo due dei cartelloni in nome della libertà in piazza San Silvestro intorno alle 15.30. Non manca la tensione tra le forze dell’ordine e i lavoratori che, allo stremo delle forze, continuano a chiedere di poter lavorare. “È nostro diritto. Siamo di fronte a un’enorme crisi economica e di questo passo quando ci daranno il permesso di riaprire probabilmente non ne avremo più la possibilità - incalzano i manifestanti - Dobbiamo farlo adesso, perché questa è l’ultima possibilità che abbiamo”.
Il corteo da piazza San Silvestro si sposta con grinta per le via della città. Roma è blindata e Montecitorio irraggiungibile. Migliaia di persone tra le strade e oltre otto mila in diretta streaming per tutelare il primo articolo della Costituzione.
“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, ma è da 12 mesi che non ci permettono di farlo, nonostante la totale sicurezza. Siamo pacifici, chiediamo solo di poter godere di un nostro diritto e saremo qui finché non riceveremo delle risposte - sono le parole di Momi, ormai uno dei leader del direttivo di IoApro - Con la forza non si ottiene niente ed è per questo che siamo sempre scesi in piazza senza violenza, perché questo è il nostro pensiero. Non siamo criminali, siamo persone, siamo ristoratori, titolari di palestre e altre attività che chiedono di poter avere un dialogo. Di potersi sedere a un tavolo e trovare una soluzione. Rimanere fermi non è una scelta contemplata, se lo facessimo il prossimo passo sarebbe la morte di tutte le categorie presenti oggi”.
La rabbia è palpabile e ha superato ogni limite. Tantissimi i gesti simbolici espressi oggi pomeriggio: “Siamo arrivati in manette proprio per far capire che non abbiamo mai avuto intenzione di fare del male a nessuno. Il nostro volere è sempre stato quello di muoverci pacificamente e così abbiamo fatto in ogni occasione - continua Momi - Siamo in prigione da un anno. Queste manette significano anche e soprattutto questo”.
Il corteo dura fino a sera e sotto la pioggia e i riflettori nazionali, i lavoratori esausti ritornano a casa senza ancora risposte, ma con l’intenzione di lottare ancora e ancora. Nelle immagini, i possessori di partite Iva, i padri e le madri di famiglia che fino a dodici mesi fa non si sarebbero mai immaginati di potersi trovare in questa situazione. Oggi sono allo stremo delle forze, ma il desiderio di tornare nelle proprie attività vince su tutto.
“Libertà!” gridano in coro. Vogliono riprendersi la loro vita. Oggi torneranno a casa, ma domani ad aprire le saracinesche, insieme alle già migliaia di persone aderenti al movimento di IoApro, si uniranno anche loro. Ecco come, per l’appunto, tutti gli italiani scesi in piazza oggi hanno fatto e stanno facendo la storia.